Cultura
26 gennaio 2012
15:26

Croci, campane e oggetti liturgici in mostra da sabato a Casa Siviero

FIRENZE - Roberto Siviero "cacciatore" di opere liturgiche trafugate e rubate dall'Italia. La sua attivit di ricerca ancora una volta in mostra nella sua casa-museo di Firenze (Lungarno Serristori 1) da sabato 28 gennaio. L'evento ("Quando ritrovo qualcosa di bello croci, campane e altri oggetti liturgici") organizzato da Regione Toscana, Settore Musei e Ecomusei, e Associazione Amici dei Musei Fiorentini.

L'esposizione degli oggetti liturgici, da lui raccolti e finora mai visti, arricchita dal confronto con oggetti analoghi provenienti da una chiesa dei dintorni di Firenze, in questo caso la chiesa di San Giovanni Battista a Remole, nel comune di Pontassieve.

Siviero inizi la sua attivit nel 1947, occupandosi non solo del recupero delle opere trafugate in Germania ma anche di altre opere d'arte scomparse dal nostro paese. Della mostra fanno parte oggetti preziosi, come le campane asportate dai nazisti e ritrovate in Germania, numerose suppellettili ecclesiastiche e anche uno dei ritrovamenti pi importanti di Siviero, ovvero la quattrocentesca croce di San Marco, gi attribuita al famoso Nicola da Guardiagrele, ma in realt opera di un orafo abruzzese sconosciuto, che fu rubata dalla chiesa di Santa Maria a Visso (Macerata) nel 1973 e che Siviero ritrov in un banca di Lugano nel 1975.

La bellissima e monumentale croce in lamina d'argento e smalti, che oggi conservata nel Museo Civico e Diocesano di Visso, torna in mostra a Firenze, dove Siviero la fece restaurare dopo il suo recupero e da dove proviene la base quattrocentesca che sempre Siviero fece aggiungere a conclusione del restauro.

Info:

Inaugurazione sabato 28 gennaio, ore 10.30

Mostra: dal 28 gennaio 2012 al 25 aprile 2012

Ingresso gratuito

Orario di apertura:

sabato ore 10-18; luned ore 10-13;

marted -venerd : apertura per gruppi su richiesta alla e-mail casasiviero@regione.toscana.it

Catalogo con testi di Attilio Tori ("L'azione di Rodolfo Siviero per il recupero del patrimonio culturale ecclesiastico") e Diletta Corsini ("Schede degli oggetti in mostra")