Cultura
Firenze
24 febbraio 2023
19:00

Da Pietro Leopoldo a capitale d’Italia: la storia di Firenze nella “casa del melograno”

Da Pietro Leopoldo a capitale d’Italia: la storia di Firenze nella “casa del melograno”

Presentato nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati il volume “La casa del melograno” di Beatrice Bertocchi, torinese di padre toscano, che ha scelto la Toscana e Firenze per raccontare le vicende private di una famiglia che si intrecciato e spiegano le vicende pubbliche e i cambiamenti culturali della città. Non è il primo romanzo storico dell’autrice, come lei stessa sottolinea, “ma poi Firenze mi ha catturata: Firenze non è la mia città, ma la Toscana mi ha scelto. Grazie quindi a questa città e alle persone che ho avuto la fortuna di incontrare e ascoltare e che sono diventati i personaggi del libro. Raccontare è importante ma tramandare lo è molto di più: è portare avanti la memoria, raccontando la Storia attraverso le storie”.

Insieme all’autrice sono intervenuti il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, la relatrice Daniela Dal Lago, con letture del testo di Chiara Savoi.

“Ho scoperto Simona Bertocchi nella dimensione del romanzo storico per un suo precedente libro, e le riconosco il merito di avermi fatto conoscere le vicende di Ricciarda Malaspina e con esse la storia di Massa e Carrara, di un concetto di Toscana che meglio si esprimerà nel periodo successivo all’Unità d’Italia”. Così il presidente Giani nel suo intervento. “Il libro parla di una famiglia immaginaria, la famiglia Martini, che attraverso quattro generazioni ci conduce dall’epoca granducale della ‘Firenzina lorenese’ al coinvolgimento nelle vicende risorgimentali, a Firenze capitale, fino alla dimensione di capoluogo di regione e capitale di cultura del mondo”.

“In queste quattro generazioni – ha aggiunto Giani - l’autrice riesce a dipanare la vita di personaggi e figure che ci mostrano all’interno della stessa famiglia gli aspetti contrastanti tra i vecchi ideali conservatori e i nuovi fermenti rivoluzionari. Si attraversa la Firenze di Pietro Leopoldo, di Canapone, ma anche la Firenze dell’età napoleonica e la Firenze del periodo della capitale, e contemporaneamente si incontrano figure rivoluzionarie e drammi familiari. Si incontrano figure femminili molto belle, che inseguono gli ideali della rivoluzione o divengono imprenditrici. Riconosco a Beatrice Bertocchi una grande capacità di tessere un quadro complesso e su tanti livelli”.

Per il consigliere Bugliani “ha senso presentare il libro di Bertocchi in questa sede istituzionale: la casa del melograno si inserisce nella storia e nello spirito della città di Firenze, rappresentandola in tutte le sue sfumature, dove la storia non è soltanto cornice ma diviene chiave di lettura di tutte le vicende che si intersecano all’interno delle sue pagine. Non solo autrice di romanzi storici: ha dato vita a un progetto culturale che è il festival del romanzo storico, iniziativa che fa bene al patrimonio culturale della nostra comunità”.

“Un libro che potrebbe essere un vademecum didattico sul periodo storico che emerge dalla narrazione”, ha detto la relatrice Daniela Dal Lago. “La narrazione gira concentricamente intorno alla casa del melograno, espandendosi sempre di più alle vicende sociali e culturali del periodo storico in cui è ambientato, dove il melograno, al centro del cortile delle casa della famiglia Martini, di cui si narrano vicende e passioni, diviene simbolo e pretesto per narrare vicende familiari, della città di Firenze, della storia di Italia e d’Europa: troviamo nel testo il concetto di italianità e di europeismo. La famiglia nella sua genesi e nelle generazioni rappresenta gli elementi sociali di quel momento storico”.

FRASE SIMBOLO DEL LIBRO

Le note del violino erano petali delicati che cadevano lievi sui ricordi. Ogni membro del casato aveva un posto speciale nella storia dei Martini, ognuno aveva posato un mattone di memoria, un pezzo di eternità e adesso che la musica era terminata, lasciavano un’eco anche le frasi, i volti, le voci di chi aveva fatto e faceva parte della famiglia.