Salute
17 febbraio 2015
14:32

Diabete, al campo scuola per imparare a gestirlo

FIRENZE - Una vacanza da solo, senza genitori. Per acquistare autonomia, conoscere altri coetanei, divertirsi, fare sport, stare all'aria aperta, a contatto con la natura. Un progetto possibile per molti ragazzi. Pi difficile per quelli affetti da diabete. Per questo dal 2000 la Regione Toscana sostiene progetti di organizzazione di campi scuola per bambini e adolescenti con diabete. Un sostegno che viene riconfermato anche per il 2015: una delibera approvata nel corso dell'ultima seduta di giunta destina 140.000 euro alle aziende che hanno presentato progetti specifici.

Ai campi scuola, che sono gestiti dal Centro regionale per il diabete dell'et evolutiva dell'azienda ospedaliero-universitaria Meyer, dalla Asl 6 di Livorno e dalla 9 di Grosseto, i ragazzi imparano, con l'aiuto di medici e psicologi, a gestire il diabete e superare i problemi connessi con la convivenza con una patologia cronica.

"Teniamo molto a continuare a garantire il sostegno della Regione a questi progetti - dice l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni - Il campo scuola il primo passo per l'autonomia del ragazzo dalla famiglia. Al campo scuola il ragazzo ad essere coinvolto e responsabilizzato in prima persona. Le esperienze degli anni passati ci hanno dimostrato l'efficacia e la valenza terapeutica di questi campi e noi, in accordo con le associazioni di volontariato, siamo determinati ad assicurare continuit a questi progetti".

"Una volta effettuata la diagnosi - sottolineano gli esperti coinvolti nell'organizzazione dei campi scuola - di fondamentale importanza aiutare la famiglia all'accettazione della patologia ed accompagnarla in un percorso di formazione terapeutica fino al raggiungimento di una autogestione consapevole e sicura. Uno dei problemi della terapia del diabete del bambino - spiegano - il fatto che necessario un continuo adeguamento del fabbisogno insulinico ad un organismo in crescita e contemporaneamente c' la necessit di un trasferimento delle competenze al pazietne. In questo percorso si inserisce il campo scuola, che rappresetna sotto tutti gli aspetti un alto momento di educazione terapeutica: un'opportunit finalizzata a migliorare le capacit di autogestione e l'integrazione sociale".

I campi per i ragazzi pi grandi (11-16 e 14-17 anni) sono rivolti ai soli ragazzi, con la partecipazione di 3-4 ragazzi di et superiore, che svolgono la funzione di "diabetico guida", grazie alle esperienze gi maturate nei precedenti campi scuola. I campi per i pi piccoli sono rivolti ai gruppi familiari e il bambino (6-10 anni) partecipa con entrambi i genitori. Ai campi sono presenti medici, infermieri, psicologi, pediatri, dietisti, preparatori atletici della facolt di scienze motorie, personale dell'Associazione diabetici. I campi si svolgono in montagna, in agriturismo, in barca. Tra le proposte di quest'anno, ci sono campi scuola al Dynamocamp di Limestre Pistoiese, una settimana sulla neve a Sestola (Modena), una settimana in barca a vela, una crociera a bordo di Nave Italia, soggiorni in varie strutture alberghiere della Toscana.

Ogni anno nella fascia di et 0-14 anni si verificano 8-10 nuovi casi ogni 100.000 bambini e 6-7 nella fascia di et giovanile tra 15 e 29 anni. E il trend in aumento, in Toscana come nel resto d'Italia: +3,6% l'anno. Il diabete dell'et evolutiva colpisce in Italia circa l'1 per mille della popolazione ed pari a circa l'8% di tutti i casi di diabete. Questa patologia a carattere sociale emergente pu essere affrontata con la prevenzione primaria e secondaria, ma quando si ormai evidenziata, diventano fondamentali l'autocontrollo e la capacit di gestione da parte dei ragazzi.

Il periodo di vacanza (da 7 a 10 giorni) passato "da solo" rassicura i genitori sulla capacit del figlio di autogestirsi, e sviluppa nel ragazzo una maggiore sicurezza di s . Per i medici, vivere in stretto contatto, 24 ore su 24, con i ragazzi, consente loro di osservarli pi da vicino a stabilire con loro un rapporto che non pi di dipendenza medico-paziente, ma di collaborazione attiva e diretta. Le lezioni teoriche si alternano a esercitazioni pratiche e ogni ragazzo stimolato a compiere da solo i controlli e le terapie necessarie.