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16 giugno 2015
15:35

Emergenza profughi, Rossi insiste: "Dare alle Regioni ruolo di coordinamento"

FIRENZE Riconoscere alle Regioni un ruolo di coordinamento, di supporto ad enti locali e prefetture per affrontare il tema dell'accoglienza ai profughi. Lo ha ribadito il presidente della Regione Enrico Rossi, ascoltato stamattina in audizione dal Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attivit di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui flussi migratori in Europa attraverso l'Italia, nella prospettiva della riforma del sistema comune d'asilo e della revisione dei modelli di accoglienza.

"All'epoca dei primi arrivi nel 2011 ha detto Rossi - con l'allora Ministro Maroni ci furono discussioni dato che la soluzione che prospettava, la concentrazione di circa 400 persone in un campo a Coltano, non ci convinceva per tanti motivi. Maturammo invece l'idea di distribuire le persone sul territorio, in strutture capaci di accoglierne alcune decine, lasciando al volontariato la gestione. Il modello ha funzionato. All'epoca ricordo che furono le Forze dell'Ordine e le prefetture a sconsigliare la concentrazione, gesto di grande intelligenza e umanit . Adesso, con i nuovi arrivi, si rischia di dividere il paese tra chi in festa e chi vuol imbracciare il fucile. Ma questo un tema che deve unire, e non deve esser consentito a nessuno di dire no, di non essere disposto ad assumersi la propria parte di responsabilit . Oltretutto ha proseguito - queste persone non piovono su di noi come le bombe d'acqua provocate dai mutamenti climatici: si pu prevedere quante ne arriveranno ed organizzarsi per accoglierle".

"L'idea di coinvolgere soltanto le prefetture nella gestione dei flussi ha continuato Rossi - a mio parere non corretta. Il coinvolgimento degli enti locali, senza attribuire alla Regione un ruolo di supremazia ma di coordinamento, fondamentale. Fare bandi per accogliere grandi numeri in un'unica struttura pericoloso. Quando ho proposto di mettere a disposizione alloggi sfitti mi riferivo alla possibilit di inserire nei bandi di richiedere, da parte delle prefetture, chi avesse appartamenti o case coloniche fuori dai centri abitati con le condizioni minime di sicurezza. Ritengo che il modello adottato dalla Toscana abbia permesso di evitare, nella maggior parte dei casi, tensioni che invece potrebbero generarsi in caso di grosse concentrazioni".

"Mi chiedete ha poi aggiunto Rossi - quale potrebbe essere il limite massimo di accoglienza? E' difficile dare una risposta, occorrerebbe anzitutto fare una mappa complessiva della situazione che si verificata in tutti gli stati africani dove ci sono guerre in atto o dove non si rispettano i diritti. Questa una grande questione internazionale da affrontare bonificando le zone di guerra e costruendo percorsi umanitari. Sulla questione ha quindi concluso Rossi della possibilit di occupare queste persone ho soltanto suggerito che coloro che vengono accolti con umanit , possano essere messi in grado di ricambiare l'ospitalit delle comunit attraverso lavoro volontario non retribuito. Ripulire un parco pubblico sicuramente meglio che vederli bighellonare senza meta tutto il giorno".