Cultura
19 novembre 2012
15:18

Fondazione Toscana Spettacolo inaugura la stagione 2012-2013, forte di tanti spettatori e di grandi interpreti

FIRENZE Si apre sotto i migliori auspici la stagione 2012-2013 di prosa, teatro per ragazzi e danza organizzata da Fondazione Toscana Spettacolo: 10mila spettatori in pi in quella appena trascorsa (165mila contro i 155mila del 2011-2012) ripartiti su 90 strutture teatrali che hanno ospitato 316 compagnie toscane con 746 spettacoli in 181 giorni di programmazione. Un segno chiaro, ha sostenuto la presidente di FTS Beatrice Magnolfi durante la conferenza stampa di stamani per presentare il programma, che conferma le cifre di Federcultura sull'aumento a livello nazionale dei consumi culturali in controtendenza rispetto a tutti gli altri.

E la sfida alle difficolt del momento si conferma nell'ambizione del nuovo programma, affidato a grandi nomi (fra gli altri Umberto Orsini, Isa Danieli, Stefano Accorsi, Luca De Filippo, Giulia Lazzarini, Monica Guerritore, Gabriele Lavia, Alessandro Bergonzoni, Ascanio Celestini, Alessandro Gassman, sandro Lomvardi).

Oppure a novit esclusive come quelle portate da Laura Morante con The Country, da Nancy Brilli con La locandiera, da Stefania Rocca con la prima nazionale di Ricorda con rabbia, dalle nuove produzioni di Rocco Papaleo e Veronica Pivetti; o ancora proproste di alta qualit come La modestia di Spreulberg/Ronconi, Pantani delle Albe, Wozzewck di Tiezzi e Woyzeck di Morganti.

Ma anche nell'investimento mirato su giovani compagnie, sulle rassegne e il coinvolgimento ampio di piccoli centri e dei loro teatri, sul teatro per i pi piccoli e per i pi giovani (il pubblico di domani, e un terzo degli spettatori attuali); il tutto all'interno di una politica di prezzi popolari, tra 5 e 10 euro, che favorisce l'accesso e la fruizione della cultura teatrale.

"Questo il compito e il dovere del settore pubblico ha sottolineato nel suo intervento l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti -, favorire lo sviluppo della cultura senza far sempre conto di cifre e risparmi. Perch vero che la cultura muove anche riccheza economica, se le cifre dicono che ogni euro investito ne muove quattro. Ma essenziale non scordare che ci sono risultati di crescita sociale e culturale non quantificabili, ma vitali. Per questo la Regione continuer a finanziare il Treno della memoria, che ha portato migliaia di studenti a toccare l'orrore della Shoa; oppure a far crescere il sistema delle biblioteche,della musica e dei musei toscani. Per questo ha concluso non taglier un euro alla cultura nel bilancio regionale 2013, nonostante i tagli devastanti cui la politica nazionale ha costretto le amministrazioni locali".