Economia
Lavoro
7 dicembre 2012
11:58

Fondo sociale europeo, verso la nuova programmazione 2014-2020

FIRENZE La fine del periodo di programmazione 2007-2013 del Fondo sociale europeo e la discussione in atto sul nuovo periodo 2014-2020 si inserisce in un contesto difficile, che ci vede ancora alle prese con la crisi pi grave dal dopoguerra ad oggi. Se la Toscana, fino ad oggi, ha tenuto ferma la barra sugli interventi per la tenuta sociale, senza dimenticare di volgere lo sguardo verso una prospettiva di crescita e sviluppo, lo deve anche alle ricorse del Fse che, con il Programma operativo regionale 2007-2013, ha messo a disposizione oltre 664 milioni di euro. "E' uno strumento che si rivelato essenziale per fronteggiare la crisi, per sostenere l'occupazione, investire sul capitale umano a partire dall'infanzia, attuare iniziative a favore dei giovani, delle donne, dei soggetti deboli del mercato del lavoro. E' uno strumento che ci serve ora e ci servir nei prossimi anni. Per questo stiamo seguendo con attenzione e impegno la discussione che dovr portare a determinare, per il nuovo periodo di programmazione, l'entit dei fondi".

Cos , l'assessore alle attivit produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini entrato nel vivo dei problemi al centro dell'annuale incontro sul Fondo sociale europeo "Verso la programmazione 2014-20120", svoltosi oggi a Livorno nell'auditorium della Camera di Commercio.

Gli scenari europei "Siamo preoccupati ha detto Simoncini per il mancato accordo sul bilancio europeo e sulle ipotesi di ridimensionamento dei fondi di coesione rispetto alle proposte della Commissione, ipotesi incoraggiate soprattutto da alcuni stati membri. Per questo, ribadendo la necessit di una dotazione adeguata, basata sulle necessit reali di stati e regioni, chiediamo al governo di fare la sua parte nel sostenere queste politiche e a tutti gli stati membri un'assunzione di responsabilit . Al governo italiano, in particolare, chiediamo poi di garantire un'adeguata compartecipazione e, nel caso di tagli a livello comunitario, di destinare i risparmi della quota italiana alle politiche regionali".

La Toscana ha le carte in regola per chiedere tutto questo. "Anche per questo avverte Simoncini - rifiutiamo ogni logica di nuova nazionalizzazione e centralizzazione. Secondo noi, infatti, sono le Regioni la dimensione pi adeguata nella gestione dei fondi comunitari, perch hanno un forte legame con i territori e i loro fabbisogni".

Toscana virtuosa Lo stato di avanzamento, illustrato nel corso del convegno, dimostra la buona capacit di spesa della Toscana, che si colloca al di sopra della media italiana, confermandola come una delle Regioni pi virtuose nell'utilizzo efficace delle risorse Fse.

Il programma toscano ha approvato circa 42 mila interventi, per un valore di impegni pari a 490 milioni e di pagamenti pari circa 323 milioni di euro (lo scorso anno i pagamenti erano a quota 240 milioni) . Complessivamente, se si considera lo stanziamento complessivo, la percentuale di impegni tocca il 74%.I destinatari sono oltre 166 mila, di cui oltre il 50% donne..

Risorse per i giovani Dietro i numeri ci sono fatti molto concreti. Come ad esempio la creazione di nuove opportunit per i giovani, particolarmente penalizzati in questa fase: il tasso di disoccupazione fra i giovani balzato al 25% rispetto al 14,4% del 2008 (il tasso complessivo del 7,3%) con un aggravamento del fenomeno dei Neet (coloro che non sono n al lavoro n a scuola) che oggi sono il 19% della popolazione giovanile, a fronte di un 12,5% del 2008.

Per questo, grazie a rimodulazioni delle risorse Fse, abbiamo lanciato, un anno e mezzo fa, il progetto Giovanis , introducendo con legge l'obbligo di retribuzione per tirocini e stage presso le aziende, per rendere pi trasparente il mercato del lavoro e prevenire forme di sfruttamento occulto. Un successo: a fine estate le domande ammesse erano quasi 3000, una media di oltre 200 al mese. E guardano ai giovani anche gli incentivi per i master e i dottorati di ricerca, gli interventi per neo laureati e ricercatori, la mobilit transnazionale, i corsi di istruzione e formazione tecnica superiore, tutte iniziative che servono a favorire il raccordo fra formazione e mercato del lavoro, cos come gli oltre 2000 corsi di formazione, per oltre 6500 allievi, finanziati con oltre 24 milioni di risorse Fse.

Risorse per il lavoro Sono poi stati citati gli interventi svolti in questi anni per la tenuta sociale, il sostegno al reddito dei lavoratori, l'occupazione: dalla cassa integrazione in deroga (dal maggio 2009 a oggi, oltre 75 milioni di ore per circa 67 mila lavoratori e la mobilit in deroga per oltre 4000), agli incentivi alle imprese per l'assunzione di donne, disoccupati, giovani laureati e dottori in ricerca, lavoratori in mobilit , stabilizzazione di contratti a tempo determinato, persone che hanno perso il lavoro in vista della pensione (hanno coinvolto 2245 lavoratori, di cui oltre la met donne, per un totale di quasi 12 milioni di euro). E ancora sono stati ricordati i 6.500 allievi usciti con un attestato dai circa 2 mila corsi di formazione finanziati grazie a oltre 24 milioni di risorse Fse, i voucher per la conciliazione fra famiglia e lavoro, l'alternanza scuola-lavoro. Fra le novit partite quest'anno, il bando uscito l'estate scorsa, per aiutare persone svantaggiate ad inserirsi nel mercato del lavoro, destinato a donne sopra i 40 anni, lavoratori sopra i 50, disabili.

"Sono numeri imponenti commenta Simoncini - dietro ai quali ci sono persone, tanti uomini, donne, ragazzi che hanno avuto, grazie a tutto questo, una chance. Siamo consapevoli del fatto che le politiche di austerit hanno reso per le Regioni e in particolare per la nostra, ancor pi vitale il ricorso alle risorse e agli strumenti europei. E che non potremo farne a meno nemmeno in futuro. Per questo continueremo a confrontarci a tutto tondo, con i partner, con il governo, con la Commissione e gli altri organi Ue. Noi ci stiamo gi lavorando e e inviteremo tutti a fare in fretta, per ridurre al minimo i tempi di decisione. Non solo non vogliamo perdere il treno dei fondi per i prossimi sei anni, ma non vogliamo nemmeno arrivare all'appuntamento in ritardo".