Ambiente
Energia
24 gennaio 2014
16:05

Geotermia: la sentenza del Tar è chiara, evitare le mistificazioni

FIRENZE - La Regione non canta vittoria per la sentenza del Tar sulla centrale di Bagnore 4, non lo fanno gli enti locali e sarebbe bene che non lo facesse nessun altro.

Quello che invece la Regione fa è respingere i tentativi di mistificazione avanzati in questi giorni ribadendo che ci troviamo di fronte a una sententenza importante che riconosce la validità e la serietà del lavoro svolto finora dalla Regione stessa.

La Regione Toscana torna sull'ultima decisione del Tribunale amministrativo riguardo alla centrale geotermica amiatina dopo le prese di posizione e le affermazioni di alcuni esponenti dei comitati.

Innanzitutto Enel ha già chiuso i cantieri della centrale di Bagnore 4, si spiega, e non poteva essere diversamente dal momento che è uscita la sentenza. Una sentenza che entra nel merito eccome e conferma la validità della valutazione di impatto ambientale effettuata dalla Regione respingendo le eccezioni sollevate dai comitati.

Asserzioni tanto importanti che vale la pena qui ripetere: è infondato l'asserito collegamento idraulico tra il bacino acquifero del Monte Amiata e la falda geotermica profonda; sul tema dell'impatto sanitario il TAR ha fatto proprio quanto concluso da ARS-CNR con lo studio "Stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree geotermiche della Toscana", dove si afferma che "i risultati sono ancora in linea con l'ipotesi che le emissioni geotermiche abbiano un ruolo del tutto marginale o assente negli eccessi delle malattie". Non è inoltre vero, recita ancora la sentenza, che non è stata effettuata una valutazione cumulativa degli effetti della centrale Bagnore 4 con quelli delle altre centrali geotermiche esistenti sull'Amiata; è stata correttamente valutata l'incidenza della localizzazione della nuova centrale all'interno del SIC Monte Labbro e Valle dell'Albegna, nonché nelle immediate vicinanza del SIC Alto corso del Fiume Fiora e del SIC Cono Vulcanico del Monte Amiata; e infine, sulle emissioni in atmosfera, con particolare riferimento all'ammoniaca, il TAR ha evidenziato la correttezza delle valutazioni compiute dalla Regione.

Stabilisce altresì il TAR che non può essere invocato il principio di precauzione perché questo "presuppone la deduzione di validi elementi idonei a contrastare ragionevolmente l'insediamento energetico" diversamente si verrebbe a paralizzare ogni utile iniziativa, quale un impianto per la produzione elettrica con fonti rinnovabili (obiettivo peraltro auspicato anche in sede comunitaria), in base a generiche previsioni di rischio, generato dal cosiddetto effetto Nimby.

Per quanto riguarda i permessi di ricerca geotermica di Montenero, la Regione chiarisce che non ci sono "figli e figliastri". I Comuni di Piancastagnaio e Santa Fiora sono gli unici Comuni dell'Amiata che storicamente ospitano centrali geotermiche e, per effetto del protocollo d'intesa del 20 dicembre 2007, gli unici in cui era stato previsto di concludere i programmi di sviluppo geotermico già avviati dopo gli studi in campo ambientale e sanitario. E cioé il riassetto di Piancastagnaio e Bagnore 4. I sindaci hanno pertanto rispettato gli impegni assunti con tutti i firmatari di quel protocollo.