Ambiente
Economia
Energia
10 maggio 2013
15:08

Geotermia, Rossi ai comitati: 'Occasione di sviluppo sostenibile e di nuova occupazione'

FIRENZE - "La firma del Protocollo con Enel non rappresenta una scelta discrezionale, ma una necessit , direi quasi un vincolo, derivante dagli obiettivi di burden-scharing dell'Unione Europa e del governo italiano che hanno indicato, per la Toscana, l'obiettivo di produrre, entro il 2020, ben il 16,5% dell'elettricit con fonti rinnovabili (oggi siano appena al 9,5%).

Pertanto, nei sette anni che ci restano, dobbiamo fare ancora molta strada per arrivare in tempo utile al traguardo, evitando cos multe e sanzioni".

E' questo uno dei passaggi iniziali della lettera che, alla vigilia della manifestazione prevista per domani ad Arcidosso, il presidente della Regione Enrico Rossi ha inviato al Comitato Ambiente Amiata, in risposta a un recente messaggio del Comitato stesso.

"Il protocollo con Enel - prosegue il presidente - non prevede nuovi impianti per la produzione elettrica da energia geotermica ad alta entalpia, ma ne limita l'uso a quelli gi autorizzati. L'obiettivo che ci proponiamo invece di impiegare il calore geotermico e l'elettricit che lo stesso genera per attrarre nuove imprese. Zone come quelle dell'Amiata e di Larderello, grazie proprio alla geotermia, presentano interessanti potenzialit per imprese e investitori. Lo scopo del protocollo proprio quello di impegnare Enel nella valorizzazione di queste potenzialit per trasformarle in progetti e iniziative di sviluppo sostenibile, capaci di attrarre nuovi investimenti. In modo da creare nuova occupazione ed evitare il rischio di una progressiva marginalizzazione e abbandono dei territori".

Dunque nessuna "svendita" dell'Amiata, ma neanche nessun immobilismo a tutela delle rendite esistenti. La presentazione di oltre cinquanta richieste di permessi di ricerca, per l'utilizzo di geotermia a media entalpia, non costituisce un fatto negativo. Il processo di superamento del monopolio Enel e la liberalizzazione dell'attivit promossa dal decreto 22 del 2010, hanno inevitabilmente favorito non solo nuove attivit di ricerca, ma anche nuovi modi di produrre energia elettrica. Pensiamo a centrali pi piccole e funzionanti con il ciclo binario e pensiamo anche all'impiego della bassa entalpia ed ai teleriscaldamenti, per favorire un uso intelligente ed efficace del calore della terra".

"Il percorso che la Regione Toscana ha fatto dal 2007 fino ad oggi si muove proprio in questa direzione, in sintonia con le amministrazioni locali. Abbiamo prestato la massima attenzione alla tutela dell'ambiente, aumentato le conoscenze e le informazioni per i cittadini, promosso studi ed indagini anche epidemiologiche per offrire il massimo delle garanzie ai 42.000 toscani che vivono in queste aree. Abbiamo anche rilasciato delle autorizzazioni, come, in ultimo per Bagnore 4. Ma lo abbiamo fatto assicurando le migliori performance emissive degli impianti. Mi auguro che la vostra iniziativa dell'11 maggio abbia almeno l'onest intellettuale di guardare ai fatti insieme all'interesse di tutta la popolazione locale".