Tutta la Toscana
17 maggio 2021
17:42

Giornata mondiale contro omofobia, Nardini ricorda l'impegno della Regione

L'assessora ha inaugurato oggi due panchine "arcobaleno" a Cascina e a Scandicci. "La battaglia contro le discriminazioni fa parte del codice genetico della Toscana che oggi torna a far sentire la propria voce perché il Paese introduca norme e misure previste dal ddl Zan”

Giornata mondiale contro omofobia, Nardini ricorda l'impegno della Regione

“In questa giornata ribadiamo l’impegno della Toscana per i diritti, contro le discriminazioni, le violenze e i discorsi di odio. Per costruire una società aperta e libera dai pregiudizi. Le tantissime iniziative in tutta la regione, il lavoro di molte amministrazione comunali e provinciali che sempre più, oltre 70, hanno aderito alla rete nazionale Re.a.dy. e che in molte  hanno sottoscritto l'appello che abbiamo promosso per l’approvazione del Ddl Zan, la recente decisione della giunta regionale di continuare a sostenere sui territori attività di sensibilizzazione e promozione di una cultura di uguaglianza testimoniano ancora una volta che la battaglia contro le discriminazioni fa parte del codice genetico della nostra Regione”.

È il messaggio dell’assessora alle pari opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini in occasione della giornata mondiale contro omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia (IDAHOTB, International Day against homophobia, transphobia and biphobia), che si celebra oggi 17 maggio. Questa mattina l’assessora era a Cascina all’inaugurazione di una panchina “arcobaleno” installata dall'amministrazione Comunale  in corso Matteotti, nel pomeriggio ha partecipato ad una analoga inaugurazione a Scandicci, insieme ad amministratrici e amministratori comunali e al Consigliere regionale Fausto Merlotti.

Il messaggio di Nardini arriva in una giornata in cui i colori della bandiera “rainbow” si diffondono in tanti luoghi della Toscana. Numerose sono infatti le amministrazioni locali che assieme alla Regione Toscana si sono mobilitate per celebrare una data storica per i diritti Lgbtqia+, scelta per ricordare il giorno in cui nel 1990 l’Organizzazione mondiale della sanità cancellò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. 

Una mobilitazione che è il segno della crescita continua delle adesioni delle amministrazioni locali toscane alla rete Re.a.dy, la rete italiana - di cui la Toscana è fondatrice - delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere e che quest’anno ha lanciato una campagna contro l’hate speech con un duplice claim: “Io non uso parole d’odio e tu?” e “Qui non c’è posto per le parole d’odio”. Oggi sono oltre 70 gli enti locali che fanno parte di Re.a.dy. Ci sono comuni capoluogo come Firenze, Livorno, Lucca, Pistoia e Prato, ci sono la Città Metropolitana di Firenze e cinque province (Arezzo, Pisa, Pistoia, Prato, Siena), assieme a tantissimi altri Comuni da nord a sud della Toscana.

La Regione Toscana questa mattina sul proprio sito web e sui canali social ha pubblicato un video, che raccoglie le immagini dagli enti locali toscani aderenti alla rete Re.a.dy e alla campagna pensata dalla rete per l’edizione 2021 della giornata. Risale, poi, ad alcuni giorni fa l’approvazione da parte della giunta di una accordo da 100 mila euro con gli enti locali toscani della rete per consolidare il network di Re.a.dy sul territorio, sostenendo attraverso contributi economici la realizzazione di attività di sensibilizzazione e informazione e a rafforzare la rete delle Pubbliche amministrazioni impegnate nella promozione dei diritti. L’atto prevede anche un contributo straordinario al Comune di Volterra che nel prossimo autunno ospiterà l'incontro annuale di Re.a.dy.

“La Toscana – conclude Nardini -  nel 2004 è stata la prima Regione a dotarsi di una legge contro le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere. Anche per questo oggi torna a far sentire la propria voce perché il nostro Paese introduca nel proprio ordinamento norme e misure previste dal ddl Zan”.