Salute
12 maggio 2011
12:47

Ictus, in Toscana tante le azioni per batterlo. Sabato la Giornata nazionale

FIRENZE - L'adozione di un "codice rosso ictus" all'arrivo in ospedale, percorsi dedicati all'ictus acuto, e un percorso diagnostico "rapido" per l'attacco ischemico transitorio (TIA). E ancora, dotare le Stroke Unit di un team multidisciplinare esperto (infermieri, medici, fisioterapisti), e rafforzare il percorso riabilitativo, con un inizio precoce in ospedale e la garanzia di continuit sul territorio. Il nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato 2011-2015 preveder molte azioni per migliorare prevenzione, diagnosi e terapia dell'ictus cerebrale. In occasione della Giornata per la lotta all'ictus, che si terr sabato 14 in alcune piazze di Firenze e provincia, l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia annuncia le novit che saranno contenute nel nuovo Piano Sanitario e Sociale per la prevenzione, la cura e la riabilitazione di questa malattia, che in Toscana colpisce ogni anno circa 10.000 persone.

"Ogni evento cerebro-vascolare ha un forte impatto socio-sanitario - dice l'assessore Daniela Scaramuccia - In Toscana, con il Chronic Care Model recentemente attivato, abbiamo gi previsto gli strumenti per il monitoraggio sul territorio del paziente ad alto rischio di ictus. Con il prossimo Piano Sanitario e Sociale vogliamo puntare sulla promozione della salute e degli stili di vita, individuando per esempio un team incaricato di organizzare campagne formative/informative: nella prevenzione primaria devono rientrare alcuni concetti essenziali come la consapevolezza adeguata della malattia e dei suoi fattori di rischio da parte dei cittadini, e il riconoscimento dei sintomi di allarme. E vogliamo anche migliorare alcuni aspetti sia organizzativi che clinici, per intervenire in maniera sempre pi tempestiva ed efficace nella gestione del paziente colpito da ictus".

L'ictus cerebrale una delle malattie pi frequenti e gravi del nostro tempo, la terza causa di morte in assoluto dopo tumori e infarto. In Italia, il numero di morti attribuibili alle malattie cerebrovascolari di circa 69.000 l'anno. In Toscana, ogni anno circa 10.000 persone sono colpite da ictus: il 10-15% di queste muore entro 30 giorni, e circa la met dei sopravvissuti deve imparare a convivere con una disabilit che compromette, spesso drasticamente, la vita sociale e lavorativa. Per assistere le vittime dell'ictus, solo nei primi 3 mesi dall'evento acuto, si spendono in Toscana 50 milioni di euro l'anno. E' tuttora molto scarsa la consapevolezza che per ridurre l'impatto di questa malattia si pu fare moltissimo, sia in termini di prevenzione, che di cura nella fase acuta, che di riabilitazione.

"L'ictus cerebrale - spiega Domenico Inzitari, direttore dell'Unit Ictus di Careggi e presidente del Comitato tecnico di ALICe Italia (l'Associazione per la lotta all'ictus cerebrale) - rimane una delle pi frequenti e gravi malattie dell'era moderna. Per adeguare l'assistenza ci vuole uno sforzo non tanto economico, ma organizzativo, a cui devono contribuire i politici, i manager della sanit , i professionisti, e non ultimi i pazienti e le famiglie, attraverso ALICe. Negli ultimi venti anni si sono accumulate prove scientifiche inequivocabili del fatto che interventi diagnostici, terapeutici e organizzativi possono contribuire a ridurre in modo notevole la frequenza della malattia e la gravit degli esiti, e quindi il carico sociale".

Sabato prossimo, 14 maggio, in occasione della dodicesima Giornata nazionale per la lotta all'ictus, i volontari di ALICe saranno in alcune piazze fiorentine, per sensibilizzare i cittadini, diffondere la consapevolezza della malattia e la conoscenza dei percorsi di cura a disposizione: davanti al nuovo ingresso dell'ospedale di Careggi, davanti all'Ipercoop di Sesto Fiorentino, all'ingresso del nuovo ospedale del Mugello a Borgo San Lorenzo, e all'ospedale Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri. "Speriamo che in tanti vengano a trovarci - dice Alessandro Viviani, presidente di ALICe Firenze - E' bene che si diffonda la cultura della prevenzione. Per vincere questa battaglia fondamentale compiere tre azioni precise: assicurare a tutte le persone a rischio la migliore prevenzione; fare s che qualsiasi persona colpita da un ictus riceva negli ospedali il trattamento pi moderno ed efficace, indipendentemente dal luogo dove stato colpito e dalle sue condizioni economiche; garantire alle persone che superano la fase acuta con esiti invalidanti il miglior trattamento riabilitativo e un adeguato supporto psicologico e sociale a loro e ai loro familiari".