Cultura
17 settembre 2015
15:28

Il mondo che non c'era, l'arte precolombiana fino a marzo 2016 al Museo Archeologico Nazionale

FIRENZE Con la scoperta delle Americhe, croll la visione di una realt limitata al triangolo Roma-Grecia- Oriente e irruppe in tutta la sua sconvolgente novit Il mondo che non c'era, non a caso il titolo della mostra  promossa dal Centro Studi e Ricerche Ligabue di Venezia e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana-Museo Archeologico Nazionale, prodotta come mecenate da Ligabue SpA con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze.

La mostra sull'arte precolombiana, aperta al pubblico dal 19 settembre al 6 marzo 2016 presso il Museo  Archeologico Nazionale di Firenze in piazza SS. Annunziata, presenta pezzi eccezionali e unici provenienti dalle collezioni medicee e da collezioni internazionali. Il nucleo centrale formato da una vasta selezione di opere delle antiche culture americane mai esposte prima d'ora appartenenti alla Collezione Ligabue.

"Ospitare questo eccezionale evento conferma la Toscana come sede privilegiata di grandi eventi d'arte da tutto il mondo ha affermato la vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni presentando stamani l'iniziativa insieme al soprindente regionale dei beni archeologici Andrea Pessina e la direttore del Polo museale toscano Stefano Casciu -. E mi preme in particolare sottolineare la capacit dimostrata nel costruire sistemi di collaborazione unici, che come nel caso odierno sono riusciti a mettere in campo una mostra davvero unica nel suo genere in meno di un anno".

A pochi mesi dalla sua scomparsa, questa mostra vuole essere anche un omaggio alla figura di Giancarlo Ligabue (1931- 2015) da parte del figlio Inti, che continua l'impegno nella ricerca culturale e scientifica e nella divulgazione, attraverso il Centro Studi fondato oltre 40 anni fa dal padre, paleontologo, studioso di archeologia e antropologia, esploratore, imprenditore illuminato, appassionato collezionista.

Oltre ad aver organizzato pi di 130 spedizioni in tutti i continenti, partecipando personalmente agli scavi e alle esplorazioni - con ritrovamenti memorabili conservati ora nelle collezioni museali dei diversi paesi Giancarlo Ligabue ha dato vita negli anni a un'importante collezione d'oggetti d'arte, provenienti da moltissime culture.

Una parte di questa collezione sar il cuore della mostra, curata da Jacques Blazy (tra i membri del comitato scientifico, Andr Delpuech capo conservatore al Mus e du Quai Branly di Parigi e l'archeologo peruviano Federico Kauffmann Doig) specialista delle arti pre- ispaniche della Mesoamerica e dell'America del Sud.

Un'esposizione che consentir di scoprire, attraverso oltre 230 opere d'arte, le societ , i miti, le divinit , i giochi, le scritture, le capacit tecniche e artistiche di quei popoli. Un vero evento, in particolare, sar la presenza di diverse maschere in pietra di Teotihucan, la pi grande citt della Mesoamerica, e di un nucleo di vasi Maya d'epoca classica, preziosissime fonti d'informazione - con le loro decorazioni e iscrizioni - sulla civilt e sulla scrittura Maya.