Economia
3 marzo 2015
13:33

Irpet, Rapporto economia toscana: 2015, l'uscita dalla crisi

FIRENZE - Con il 2014 si chiusa, per la Toscana, la seconda fase recessiva quella iniziata nel 2012, successiva a quella del biennio 2008/09 - che ha contrassegnato la lunga crisi: il PIL rimasto sui livelli 2013 (+0,1% secondo le stime) mentre in Italia ancora diminuito (dello 0,3%).

Il 2015 dovrebbe segnare la definitiva uscita dalla crisi con una crescita che IRPET stima dell'1,1%, ancora superiore a quella italiana. Se gli elementi di incertezza ancora presenti nello scenario nazionale e internazionale si sciogliessero, sarebbe possibile una crescita addirittura dell'1,7%. 

 

Questo lo scenario disegnato dal Rapporto Irpet 2015 sull'economia toscana, presentato stamani in occasione della Conferenza di inizio anno dell'Istituto che si tenuta presso l'auditorium di S. Apollonia.

 

La competitivit mostrata sul fronte dell'export e le migliori condizioni internazionali (in particolare la svalutazione dell'euro rispetto al dollaro) sono i fattori che hanno contribuito al miglior comportamento della Toscana nel 2014 e ancor pi lo saranno nel 2015. La crescita tuttavia insufficiente a sanare i problemi che anche l'economia toscana ha accumulato a causa della crisi: cali di PIL, occupazione, investimenti e un aumento consistente della disoccupazione.

 

Pur con tali difficolt , in questi anni l'economia toscana ha mostrato una tenuta decisamente migliore rispetto alle altre regioni: se si prendono in considerazione 7 indicatori che ISTAT mette a disposizione su tutte le regioni (PIL, consumi delle famiglie, investimenti, occupati, disoccupati, unit di lavoro, esportazioni) la Toscana risulta, per capacit di tenuta, la seconda regione italiana dopo il Trentino Alto Adige.

 

Sorprende in particolare la crescita delle esportazioni. Dal 2008 ad oggi stata del 23% (se si tenesse conto anche delle esportazioni di oro, la crescita sarebbe ancora pi alta): superiore non solo a quella di tutte le altre regioni esportatrici del paese, ma superiore anche a quella della Germania.

 

I problemi della regione sono dunque attribuibili al crollo della domanda interna per consumi e per investimenti, causato in larga misura dalle politiche di austerity imposte dall'Europa. La domanda nazionale diminuita nei consumi ed crollata negli investimenti colpendo soprattutto i beni, visto che la domanda di servizi rimasta sostanzialmente ferma: l'industria quindi si polarizza, da un lato con i successi delle imprese esportatrici, dall'altro con le difficolt delle imprese orientate al mercato interno.

 

L'occupazione - stando ai dati attuali che coprono i primi tre trimestri del 2014- sarebbe diminuita solo dell'1,7% rispetto all'inizio della crisi (il 2008), ma il dato potrebbe essere addirittura migliore con riferimento all'intero 2014 (- 0,7% le stime preliminari).

 

Oltre ai lavoratori autonomi, i giovani sono la categoria pi svantaggiata: il 26% dei giovani che nel 2009 cercava di lavoro (106 mila) non riuscito trovarlo.

 

La caduta degli investimenti il fatto forse pi grave perch tramite gli investimenti che si introduce innovazione e si assumono nuove persone: per colpa della crisi come se dal 2008 ad oggi non si fossero fatti 45 miliardi di investimenti (600 miliardi in Italia). Oggi gli investimenti hanno difficolt a crescere perch le imprese hanno capacit produttiva inutilizzata, perch le aspettative sono ancora incerte, perch molte imprese non ci sono pi ; quindi il rilancio degli investimenti pu partire solo dall'operatore pubblico.

 

La Regione Toscana ha avviato investimenti infrastrutturali (strade. aeroporti, porti, ferrovie) per oltre 8 miliardi: investimenti che, una volta realizzati, consentiranno al sistema di essere pi competitivo, innalzando la crescita di almeno lo 0,6%. Ma anche nella fase di cantiere essi genereranno domanda e posti di lavoro stimabili in oltre 15 mila l'anno (nell'ipotesi che i cantieri occupino un arco temporale di 10 anni)

 

La Regione Toscana ha puntato a indirizzare parte dei fondi strutturali verso le imprese dinamiche per garantire l'effettiva realizzazione di nuovi investimenti volti a rafforzare la capacit innovativa del sistema. Anche in questo caso gli oltre 3 miliardi di euro utilizzabili creeranno, nella fase di realizzazione degli interventi, altre 8 mila unit di lavoro l'anno; con un rafforzamento evidente della capacit produttiva quando gli interventi saranno operativi, rafforzamento che potrebbe consentire di occupare oltre 30 mila unit di lavoro.

 

Infine la Regione Toscana ha operato nella direzione di attrarre investimenti da fuori. In questi anni di crisi, oltre ad avere garantito la permanenza degli investitori stranieri, la Regione stata capace di attrarne di nuovi, affrontando in alcuni casi situazioni di grave difficolt dell'apparato produttivo regionale (si pensi, a d esempio, ai casi di Piombino e Breda).