Ambiente
15 maggio 2012
14:56

La nuova Autorità idrica toscana garantisce e rappresenta tutti i territori

FIRENZE - Non ha scelto la Regione Toscana i nomi dei sindaci che faranno parte dell'assemblea dell'Autortà idrica toscana, ma li hanno scelti i Comuni in totale autonomia. Lo fa sapere la Regione in una nota in seguito alle dichiarazioni dell'assessore Flori del Comune di Abbadia San Salvatore che non è rientrato a far parte dell'assemblea dei sindaci dell'AIT.

A rappresentare il territorio amiatino nell'assemblea,  si scrive,  ci sarà il sindaco di Santa Fiora, come in passato, per esempio,  il Comune di Abbadia San Salvatore rappresentava i Comuni nel consiglio d'amministrazione dell'ATO per i rifuti,  e ognuno dei sindaci indicato dalle Conferenze territoriali avrà il compito di rappresentare anche gli altri.

L'attuale legge 69/2011, per garantire i rapporti con i cittadini, prevede un Comitato del servizio pubblico locale a livello regionale e 6 Comitati a livello locale che in passato non esistevano. Questi ultimi saranno composti da soggetti designati dalle associazioni sindacali, quelle dei consumatori e dalle associazioni ambientaliste, nonché dal Forum dei movimenti per l'acqua e avrà proprio il compito di segnalare situazioni di particolare criticità e formulare proposte sulla qualità, l'efficienza e l'efficacia dei servizi.

In più, ci sarà un Osservatorio che avrà l'obiettivo di garantire trasparenza e informazione ai cittadini sui dati relativi ai servizi. Sarà composto da tecnici qualificati ed acquisirà dall'Autorità tutte le notizie e i dati relativi ai servizi provvedendo alla loro analisi, valutazione ed elaborazione.

Ancora, è vero che c'è un direttore generale che è il rappresentante legale dell'AIT, ma i poteri di controllo e di indirizzo, oltre all'approvazione delle tariffe, del piano degli investimenti,  delle modifiche delle convenzioni con il gestore, solo per fare gli esempi relativi agli atti più importanti, come è naturale che sia, sono di competenza dei sindaci che fanno parte dell'assemblea. E' sbagliato quindi dire che "decide il direttore".

Quanto alle sei conferenze territoriali, prosegue la nota,  sono state istituite proprio per assicurare la rappresentanza di tutti i Comuni degli ex ATO per mantenere il costante contatto tra i territori e l'Assemblea dell'AIT.

La scelta di un unico Ato per il servizio idrico, si conclude,  è nota da tempo come è scritto nel programma elettorale e nel programma di governo del presidente Rossi. Una riforma peraltro già avvenuta in altre Regioni come Emilia Romagna e Puglia e avvenuta in Toscana grazie a una legge regionale, votata da tutta la maggioranza (Pd, Idv, Sel, Federazione della Sinistra e Psi) e alla quale ha contribuito fattivamente anche Anci. Come a suo tempo fu data attuazione alla legge Galli, superando la frammentarietà delle gestioni e dei municipalismi, sicuramente i Comuni anche oggi sapranno dare attuazione a questa riforma perché ci sono tutte le condizioni per fare un buon lavoro  salvaguardando le specificità dei territori e il ruolo dei Comuni.