Economia
15 maggio 2015
18:10

La ricetta toscana per attrarre investimenti diventa un modello

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA (FI) Attrarre investimenti? "Il ruolo delle Regioni in questo essenziale: guardate cosa fa la Toscana". Una ricetta semplice (non grandi riforme, cose forse normali) ma una ricetta efficace. Lo dice il Ministero allo sviluppo economico, che ne vuole fare una buona pratica da esportare nel resto d'Italia. Lo ripete l'ambasciatore americano in Italia in una lettera inviata al presidente della Regione: "un successo non frutto della fortuna e un modello per future partnership nel resto d'Italia" dice.

 

Di competitivit e in particolare di attrazione di investimenti si parla nel pomeriggio a San Casciano in val di Pesa, nel cuore del Chianti fiorentino. Sul tetto della maestose ma invisibili cantine Antinori c' un vigneto:un monumento all'italianit , si sottolinea. Sotto, nel ventre di una collina nel cuore del Chianti, si discute invece di economia e reshoring, ovvero industrie che prima hanno delocalizzato ed ora stanno tornando. E al dibattito che va avanti per tutto il pomeriggio partecipano grandi manager e gruppi da tutta Italia: da Barilla a Menarini, da Ferragamo e IllyCaff a Piquadro e Prada.

 

Il giornalista chiede al presidente: "Arriva un imprenditore che ha deciso di tornare. Cosa offre la Toscana". Risposta: anzitutto tempi certi per ottenere tutte le licenze, in sei mesi al massimo, mettendo attorno ad un tavolo i vari soggetti e le istituzioni coinvolte. Che pu sembrare scontato ad un investitore straniero, ma cos non in Italia e cos non era in Toscana solo fino a cinque anni fa.

 

Ma la Regione Toscana offre anche altro: aiuti per la ricerca, per l'innovazione e per l'energia con i fondi comunitari, sgravi sul risparmio energetico quando si costruiscono nuovi edifici, la possibilit anche di finanziare la formazione. E imposte regionali nella media bassa.

 

Poco prima sul palco si era discusso di finanziamenti da non disperdere ma concentrare sulle aziende che funzionano.

 

Anche questo in Toscana viene fatto, spiega il presidente della Regione, con i fondi europei che nel prossimo settennato saranno destinati solo alle aziende sane e dinamiche, ovvero a quelle imprese in grado di confrontarsi con la globalizzazione e il mondo globale: oltre 3500 imprese dinamiche che in Toscana fanno il 68 per cento del fatturato di tutta la regione e contribuiscono per oltre il 60 per cento all'export.