Cultura
15 luglio 2014
10:19

La scomparsa dello storico Vivarelli: il ricordo dell'assessora Nocentini

FIRENZE - "Con Roberto Vivarelli perdiamo un vero maestro: un caposcuola, un accademico insigne, un uomo libero, indipendente, democratico, alieno da conformismi e mode". Cos l'assessora regionale alla cultura Sara Nocentini ricorda lo storico toscano, scomparso ieri all'et di 85 anni.
 
Vivarelli, formatosi alla Cesare Alfieri nei primi anni Cinquanta, prosegu gli studi in Italia e all'estero affermandosi come uno degli intellettuali pi brillanti della sua pur straordinaria generazione. Ordinario alla Scuola Normale di Pisa, fu protagonista di una stagione formidabile della storiografia italiana che nella stessa citt allineava contemporaneamente fra i colleghi della stessa disciplina Alberto Aquarone, Giuseppe Are, Luciano Cafagna.
 
Vivarelli, fin dagli anni giovanili, mostr secondo l'assessore Nocentini i segni di una cultura e di un tratto che lo aiutarono a diventare uno dei maggiori storici italiani del XX secolo e a esercitare un ruolo di primo piano nella cultura nazionale. "Ci ha lasciato molte opere, ma soprattutto la loro qualit che merita di essere ricordata sottolinea -. A lui si deve la pi importante opera sull'avvento del fascismo pubblicata in tre volumi dal 1965 al 2012. Nell'affrontare uno dei nodi della "Questione Nazionale", Vivarelli ha offerto un esempio che colloca la sua opera ai vertici della produzione intellettuale europea perch capace di sovvertire l'asse interpretativo corrente con l'uso rigoroso degli strumenti dello storico: le fonti".
 
Accanto a quel monumento della storiografia meritano una menzione almeno le sue frequenti riflessioni sulla Storia nazionale, e il suo appassionato intervento autobiografico che 14 anni fa provoc un ampio dibattito destinato a rovesciare molti dei luoghi comuni con cui fino ad allora si era confrontata la narrazione della guerra civile italiana. "Il suo impegno intellettuale e il suo rigore la conclusione di Nocentini - hanno offerto il modello migliore del lavoro dello storico, un modello che va onorato con commossa gratitudine".