Sociale
16 ottobre 2012
13:31

La sicurezza non è il primo problema per i toscani. Ma aumentano le paure

FIRENZE - I reati aumentano: in Italia e ancora più in Toscana. Tornano a crescere anche le paure, non sempre legate a dati reali: prima fra tutte la paura di essere derubati a casa. Ma la sicurezza non è comunque il primo dei problemi dei toscani. Almeno non lo era nel 2011. E lo è stato ancor meno che nel 2010. Se n'è parlato oggi nel corso di un convegno a Firenze organizzato dalla Regione, che con Emilia Romagna e Liguria dal 2009 conta una scuola interregionale di polizia locale, e da Anci, l'associazione dei comuni toscani. Nel corso dell'incontro è stato presentato il III rapporto d'indagine sulla percezione della sicurezza dei cittadini toscani. Per la Regione è intervenuto l'assessore regionale al welfare Salvatore Allocca.

"Un atteggiamento molto diffuso oggi – ha detto Allocca intervenendo alla tavola rotonda conclusiva – è quello di misurare la nostra paura non tanto rispetto all'esperienza diretta ma rispetto a quella che ci viene presentata o raccontata. La cultura della paura e l'errata valutazione del rischio sono due elementi fondamentali che incidono sulla percezione della sicurezza". La mancanza di un equilibrio sociale e personale genera insicurezza e paura. "Quello che oggi constatiamo – ha aggiunto Allocca - è l'abbandono degli spazi pubblici, comportamento che genera degrado. La politica deve invece aiutare la gente a riappropriarsi del territorio. E soprattutto deve poter incidere su questo equilibrio con politiche abitative adeguate, anche se per far questo occorrono risorse che adesso mancano. In Toscana il modello sociale che tanto viene portato come esempio è messo a serio rischio. Un dato per tutti? Gli sfratti, 1 ogni 299 famiglie. Livorno ha il 'primato' nazionale, 1 ogni 176, quando la media italiana è di 1 ogni 356. Ed è un fenomeno destinato a peggiorare".

La sicurezza non è il primo dei problemi perché per più di sette toscani su dieci la priorità assoluta resta il lavoro. La sicurezza è terza, al 33 per cento, calata di sette punti in un anno, mentre guadagna strada la richiesta di un più forte contrasto dell'evasione fiscale, passata nello stesso tempo dal 29 al 39 per cento. Che è un po' come dire: se tutti pagassimo le tasse ci sarebbero più risorse per il welfare e in fondo anche la sicurezza ne potrebbe giovare. Perché se si vive meglio e c'è una rete di servizi diffusa, se il benessere è alla portata di molti e c'è un'integrazione ben riuscita (ad esempio tra immigrati e residenti) ci sono anche meno crimini. Per lo meno si riduce il rischio del gesto disperato di chi non sa come andare avanti. Cresce la fiducia e diminuisce la paura verso l'altro, spesso straniero.

Più furti, rapine e borseggi

I dati del ministero degli Interni sono chiari. I reati aumentano: in Italia e ancor più in Toscana. O meglio crescono i fascicoli aperti, perché non tutti coloro che subiscono un crimine lo denunciano. A Firenze ad esempio un'indagine a campione rileva che lo fanno solo sette su dieci. E i più propensi a rivolgersi alle forze dell'ordine sono le persone tra 55 e 64 anni. In Toscana i crimini non denunciati sono storicamente di meno che nel resto d'Italia. Sta di fatto che secondo il Viminale nel 2011 i reati toscani sono cresciuti del 6,1 per cento e in Italia solo del 5,4. Aumentano soprattutto i furti in casa, le rapine e i borseggi per strada, anche del 15 per cento, il che può esser letto come uno dei risultati della marginalizzazione delle fasce più deboli causata dalla crisi, in un sistema di protezione sociale fortemente indebolito dai tagli.

Più paure

Peggiora lievemente il livello di sicurezza percepito dai toscani nella zona dove vivono. Basta un colpo d'occhio ai grafici delle ricerche presentata oggi (e in parte qui riprodotti) per rendersene conto. Crescono ansie e preoccupazioni nella vita di tutti i giorni: quella soprattutto legate alla piccola criminalità. Niente emerge riguardo la paura per la grande criminalità organizzata che pure esiste, quella delle infiltrazioni e degli investimenti illeciti di camorra e 'ndrangheta, ma anche criminalità russa, cinese, albanese, nigeriana e romena. Si esce meno la sera da soli. Si avvertono anche di più situazioni di degrado e scarso senso civico. Naturalmente non tutti vivono le paure allo stesso modo. Percepiscono un maggior senso di insicurezza soprattutto donne ed anziani. La paura, per minacce reali o presunte, è inoltre inversamente proporzionale al livello di istruzione. Chiara (e semplice) la ricetta proposta: i toscani chiedono solo un maggior numero di agenti sul territorio, considerato di per sé un deterrente sufficiente. Oppure, come ha risposto il 91,3% di un campione di 600 residenti intervistati a Prato nel 2010, "creando nuovi posti di lavoro" e subito dopo "assistendo le persone in difficoltà".

Notizie correlate:

Sicurezza e insicurezza, provincia per provincia

Rapporto d'indagine sulla percezione della sicurezza dei cittadini toscani – anno 2011

Slides di presentazione della ricerca

Sintesi del focus su Firenze, Prato e Pisa