Cultura
23 settembre 2014
16:44

La Toscana salva il Memoriale italiano di Auschwitz "sfrattato" dal Block 21

FIRENZE L'appello fatto nel marzo scorso dall'Associazione nazionale degli ex deportati poltici nei campi nazisti per salvare il Memoriale italiano del Block 21 di Auschwitz  stato raccolto dalla Toscana. Trover sede a Firenze, all'interno dell'EX3 a Gavinana. Ad annunciarlo sono il presidente Enrico Rossi e il sindaco Dario Nardella, che concordamente hanno lavorato perch questa memoria nazionale possa non solo essere preservata, ma diventi punto di riferimento storico e culturale, testimone importante di una coscienza che non deve andar persa.

 

Il Memoriale chiuso al pubblico dal luglio 2011 per decisione unilaterale della direzione del Museo, inaccessibile persino agli studiosi. La direzione del Museo, sostenuta dal governo polacco e dal Consiglio internazionale di Auschwitz, ha ritenuto infatti che l'installazione italiana non corrispondesse pi alle linee guida emanate dal Museo negli ultimi anni. Esse richiedono allestimenti di taglio pedagogico-illustrativo, mentre quella italiana un'opera d'arte, un'installazione che, ripromettendosi di comunicare un orrore non altrimenti descrivibile, parla appunto con il linguaggio dell'arte.

 

"La Toscana non poteva restare indifferente di fronte al richiamo dell'associazione degli ex deportati ha detto il presidente Rossi -. Siamo la regione del primo Treno della memoria, che a gennaio 2015 torner ancora una volta ad Auschwitz col suo carico di centinaia studenti pronti a confrontarsi con la Storia anche nei suoi orrori. Siamo la regione che sta festeggiando quest'anno il 70mo della Liberazione con una serie di grandi inziative perch niente di quanto successo vada perso e mantenga sempre accesa la voglia di libert e dignit per tutti. Siamo la regione dell'accoglienza e della tolleranza, cui intitoleremo la nuova sede del Memoriale per farne meta degna dei richiami che contiene".

 

"Firenze sente forte l'orgoglio di accogliere in citt un'opera simbolo della memoria nazionale -- ha detto il sindaco Nardella -- Un'opera che per sempre ricorder a tutti noi l'orrore del campi di sterminio e la brutalit dell'uomo sull'uomo, perch ci non torni mai pi a ripetersi. Proprio nell'arte possiamo trovare una voce di speranza e di proiezione nel futuro, tanto pi a Firenze, tanto pi nell'anno in cui ricorre il 70esimo anniversario della Liberazione della nostra citt . Firenze sar la nuova casa del Memoriale, che trover sede all'interno dell'EX3 proprio accanto a piazza Bartali, quasi a ricongiungere in questo progetto di memoria collettiva anche l'impegno del grande Gino Bartali: un unico monito per tutti noi a coltivare, custodire e alimentare ogni giorno i valori di libert e pace. Un modo per dare all'EX3 un nuovo ruolo simbolico nel panorama degli spazi espositivi fiorentini in un momento di grande evoluzione e valorizzazione".

 

L'Aned ha espresso in un messaggio "il vivo ringraziamento degli ex deportati al Comune di Firenze e alla Regione Toscana per essersi attivati con tanta decisione per trovare una soluzione al problema del ricollocamento del Memoriale italiano, sul quale pende la minaccia di smantellamento da parte del Museo di Auschwitz per il prossimo 30 novembre. Per parte sua l'Aned conferma la propria totale disponibilit a collaborare con il Comune di Firenze e con la Regione Toscana per la verifica dell'idoneit degli spazi individuati a ospitare quest'opera che ha fatto onore alla cultura italiana all'estero per oltre 30 anni, e che solo una sciagurata decisione delle autorit polacche ci costringe a rimuovere dalla sua sede naturale."

 

Alla progettazione e alla realizzazione del Memoriale, su invito dell'Aned, hanno lavorato personalit della cultura italiana del calibro di Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Primo Levi, Pupino Samon , Nelo Risi, Luigi Nono, al fianco degli ex deportati allora al vertice dell'Aned, a cominciare da Gianfranco Maris, Teo Ducci e diversi altri. L'inaugurazione avvenne nella primavera del 1980, alla presenza di decine di ex deportati giunti dall'Italia, di rappresentanti delle Comunit ebraiche italiane e dell'allora ministro Marcora in rappresentanza del governo.