Istituzioni
9 gennaio 2014
17:31

La Toscana si ridisegna: dal 1 gennaio sette comuni in meno

PISA. "Per la guida del Touring la Toscana rimane la terra dei municipi. "Con quattordici comuni che hanno scelto di fondersi e diventeranno quattro in parte questo luogo comune stato sfatato spiega il presidente della Toscana Enrico Rossi, in visita oggi nel pisano in due delle otto nuove amministrazioni - . I Comuni dove i consigli comunali avevano scelto di fondersi ma i no al referendum poi hanno vinto dimostrano invece che ancora cos , che la nostra regione terra di campanili. Vorr dire che ci si riprover tra un po. Ci non toglie che l'esperienza toscana rimanga unica".

Quattordici comuni, su 287 che se ne contavano fino all'anno scorso in Toscana (e 280 che sono diventati oggi), non sono infatti pochi. "E' il segno che una nuova strada stata tracciata dice l'assessore Bugli anche perch le richieste di comuni che vorrebbero fondersi continuano ad arrivare". E se si considera che la Toscana, nonostante tutto, conta molti meno comuni di tante altre Regioni, esito della razionalizzazione messa in atto gi dal granduca Leopoldo nel Settecento, quei sedici comuni diventano un numero ancora pi pesante.

"Visti i vantaggi, i contributi e le deroghe al patto di stabilit , i risparmi che potranno arrivare dalle economie di scala ed una migliore organizzazione dei servizi risponde Bugli ai giornalisti chi ha scelto di non fondersi ha perso un'occasione. Non cambio per idea e ritengo doveroso che siano le singole comunit a decidere il loro futuro. Magari vedere cosa succeder in questi nuovi comuni far loro cambiare idea in futuro".

I quattordici Comuni che nel 2013 hanno scelto in Toscana di fondersi, oltre a Crespina, Lorenzana, Lari e Casciana Terme, sono Fabbriche di Vallico e Vergemoli a Lucca, Figline Valdarno e Incisa a Firenze, Castelfranco di Sopra e Pian di Sc e poi ancora Pratovecchio e Stia ad Arezzo e San Piero a Sieve e Scarperia nel Mugello fiorentino.