Economia
Lavoro
26 gennaio 2015
14:03

Lavoro, avanti tutta con l'Agenzia regionale: emendamento per trasferire il personale

FIRENZE - La Toscana pronta ad attuare la legge regionale di modifica del testo unico in materia di educazione orientamento formazione e lavoro (legge 32), approvata dal Consiglio regionale nel luglio scorso, che ha istituito la nuova struttura destinata a raccogliere le funzioni di collocamento, servizi per l'impiego, politiche attive del lavoro fino ad oggi esercitate dalle Province attraverso i centri per l'impiego.

La Regione proceder fin da subito con la predisposizione di un emendamento alla proposta di legge che la giunta ha licenziato nei giorni scorsi sulla riorganizzazione delle Province, che preveda anche il trasferimento alla Regione del personale dei Centri per l'impiego (CPI), che confluir poi nell'agenzia.

Il quadro nazionale La Toscana la prima Regione a dare corso al riordino dei centri per l'impiego, dopo la decisione presa gioved dalla Conferenza delle Regioni in aperta polemica con l'accentramento di competenze ipotizzato in sede di Commissione alla Camera. Un'ipotesi che, determinando una cesura tra politiche attive del lavoro, che sarebbero di esclusiva competenza dello stato e la formazione e l'istruzione, di esclusiva competenza regionale, renderebbe,di fatto, inefficace qualsiasi iniziativa a sostegno dell'occupazione e delle attivit produttive in sede locale, tutte politiche strettamente intrecciate fra di loro e impensabili l'una senza l'altra. Ma non tutto. Questo disegno istituzionale non regge, elude il tema centrale: la profonda differenza fra mercati e territori che richiede una differenziazione di interventi, gravemente penalizzati da una centralizzazione.

 

Garantire continuit ai servizi Il confronto prosegue con l'obiettivo di cambiare il testo in aula. Nel frattempo le Regioni hanno deciso di procedere con proprie leggi per disciplinare i servizi.

La Toscana ha giocato d'anticipo per non farsi cogliere impreparata dal passaggio di competenze legato al superamento delle Province e, soprattutto, per garantire la continuit nella gestione dei servizi e nella possibilit dei cittadini di usufruire dei loro diritti, in una fase delicatissima per il mercato del lavoro. Ad esempio, se si dovesse sospendere l'accertamento dello stato di disoccupazione i cittadini non potrebbero percepire l'indennit di disoccupazione e mobilit , con conseguenze gravissime sul piano sociale.

L'esperienza toscana dei Centri per l'impiego decisamente migliore rispetto a quella di altre realt : da noi circa il 20% dell'incontro fra domanda e offerta a passare dai Centri, in Italia siamo al 4%.

L'Agenzia regionale toscana L'Agenzia regionale sar il nuovo strumento di governo dei servizi per l'impiego. L'agenzia avr natura giuridica di ente di diritto pubblico, dipendente dalla Regione, con autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, sotto la vigilanza e l'indirizzo della giunta regionale: Nessun Consiglio di amministrazione ma solo un direttore.

All'Agenzia saranno attribuiti i servizi di: collocamento, incontro fra domanda e offerta di lavoro, gestione delle politiche attive,interventi di prevenzione della disoccupazione, orientamento e obbligo formativo.

 

Obiettivo: garantire la territorialit e la massima efficacia degli interventi, rendendoli coerenti con le caratteristiche dei sistemi produttivi locali e con le dinamiche domanda-offerta di lavoro territoriali. Oltre al pieno coinvolgimento e all'integrazione dei soggetti privati, accanto aquelli istituzionali.

I Centri per l'impiego ad oggi emanazione delle Province, diventano strutture periferiche dell'Agenzia regionale, una sorta di prima linea che risponder direttamente ai cittadini e alle imprese, secondo una dislocazione che terr contodei sistemi economici locali. I centri potrebbero svolgere anche un ruolo nell'attivit di formazione, ad oggi svolta dalle Province.

Il personale Attualmente in carico alle Province ci sono poco pi di 1000 persone che lavorano nei Centri per l'impiego: 560 dipendenti diretti, con contratti a tempo determinato e indeterminato, di cui 6 dirigenti e 540 dipendenti da enti esterni.

Le risorse Per garantire la fase transitoria, i servizi e gli standard di qualit e i livelli essenziali delle prestazioni era stata attribuita alle Province, per il 2014, la somma di 12 milioni come anticipazione della nuova programmazione.

Nell'ambito della programmazione Fse 2007/2013, si stima che le risorse trasferite dalla Regione alle Province per il funzionamento dei Centri per l'impiego siano circa 70 milioni di euro (escluse le retribuzioni del personale delle Province), alle quali si devono aggiungere ulteriori risorse pari a 7 milioni trasferite nell'anno 2013.

L'Agenzia nazionale Nell'ambito di questa impostazione, spetterebbero all'Agenzia nazionale le competenze su livelli essenziali delle prestazioni, standard minimi, personale e risorse, nonch criteri per l'accreditamento degli operatori pubblici e privati, per l'accertamento e la perdita dello stato di disoccupazione. E ancora: il coordinamento e la gestione di un sistema nazionale informativo, monitoraggio e valutazione di interventi e risultati; assistenza tecnica alle Regioni e poteri sostitutivi nei confronti di situazioni di inadempienza e ritardo. La nuova agenzia nazionale potrebbe inoltre riassumere in se le funzioni di Italia Lavoro e definire uno stretto collegamento con Inps. Responsabili della gestione operativa dei servizi, nel rispetto della programmazione delle Regioni che regolano e organizzano gli interventi, dovrebbero in questo disegno essere, appunto, le agenzie regionali.

I dati toscani Dal 2009 le prese in carico degli utenti dei Centri per l'impiego sono pi di 4 milioni, di cui quasi 650mila nel corso del 2014, corrispondenti a una media annua di circa 300mila persone. I servizi per il lavoro hanno saputo affrontare l'impatto della crisi negli ultimi 5 anni. Da luglio 2009 ad oggi si sono presentati agli sportelli, oltre 87mila lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga, ai quali sono state erogate quasi 651mila azioni di politica attiva, ovvero in media circa 7,5 azioni a lavoratore.

Garanzia Giovani Un ruolo positivo stato svolto all'interno del programma Garanzia Giovani, che ha visto la Toscana, prima in Italia, ad accogliere i giovani Neet.  Dal maggio scorso, i Centri per l'impiego hanno preso in carico 11.652 ragazzi. Di questi, 3.774, il 32 per cento circa, hanno potuto inserirsi nel mercato del lavoro: 2.088 grazie all'attivazione di tirocini, 1.245 con contratto a tempo determinato, 396 con contratto di apprendistato e 45 con contratto a tempo indeterminato.

Nel 2010 e nel 2011 sono stati intervistati (Irpet, 2010, 2011) 4.700 soggetti che hanno ricevuto politiche attive in quanto beneficiari di ammortizzatori in deroga. Gli intervistati sono risultati complessivamente molto soddisfatti dei servizi erogati per quanto riguarda tutte le politiche che sono state loro offerte (informazione, accoglienza, consulenza orientativa, tirocini, percorsi formativi, libretto formativo e incontro domanda e offerta di lavoro).