Territorio e Paesaggio
20 novembre 2012
14:20

Le nuove politiche di contrasto al consumo di suolo nel governo del territorio

FIRENZE - "Ritengo importante che il governo abbia voluto provvedere a trattare il tema del consumo di suolo che centrale anche nella politiche di questa legislatura regionale. Nonostante io sia stata citata da un articolo di stampa come capofila degli assessori regionali che avrebbero voluto stoppare il disegno di legge, ci tengo a precisare che con i miei colleghi in sede di Conferenza delle Regioni abbiamo invece proposto alcuni miglioramenti. Nella versione approvata dal governo che andr ora alle Camere non ne stato tenuto pienamente conto, ma speriamo che nel dibattito parlamentare possano essere riaffrontati".

Lo ha detto oggi l'assessore al governo del territorio Anna Marson al ministro all'agricoltura Mario Catania, intervenuto alla tavola rotonda organizzata dalla Regione sul tema "Uso vs. consumo del territorio rurale".

Tra i punti principali posti dall'assessore Marson all'attenzione della affollata platea in Sala Pegaso, c' il fatto che il governo prevede di distribuire ulteriori quote edificatorie, anzich fissare degli obiettivi quantitativi di riduzione del consumo di suolo. "Nelle Regioni pi avanzate ha detto Marson con una solida tradizione pianificatoria come la Toscana, vengono fatti molti sforzi per ridimensionare le previsioni eccessive degli strumenti urbanistici pi datati. Non sempre facile rivedere le previsioni urbanistiche gi in essere, ma c' una differenza sostanziale tra rispettare le previsioni operative conformative della propriet privata e far salve invece tutte le espansioni pensate sul lungo periodo come quelle dei piani strutturali".

"La Regione Toscana in questa legislatura ha chiarito Marson ha messo a punto nuove politiche di contrasto al consumo di suolo nel governo del territorio, i cui risultati saranno pienamente apprezzabili soltanto in futuro. Per quanto riguarda invece la qualit del territorio e del paesaggio, nella nuova redazione del Piano paesaggistico regionale stiamo lavorando a una interpretazione strutturale basata su idrogeomorfologia, ecosistemi, sistemi insediativi policentrici, e territorio rurale. Per ora abbiamo ottenuto, primi in Italia, la validazione da parte del Mibac del lavoro di vestizione dei vincoli per decreto".

Sugli aspetti quantitativi del consumo di suolo sono stati affinati i sistemi di monitoraggio, e introdotti nuovi indicatori di valutazione degli effetti indotti dalle nuove urbanizzazioni sul territorio e sul paesaggio, come quello della frammentazione.

E' stata rafforzata l'attivit di verifica della coerenza tra Piano di indirizzo territoriale regionale e la pianificazione urbanistica locale, attraverso le osservazioni e, quando necessario, il ricorso alla conferenza paritetica interistituzionale. Le diverse integrazioni alla legge regionale sul governo del territorio, necessarie per recepire provvedimenti nazionali, sono state usate al fine di iniziare a diversificare le procedure per il riuso delle aree gi urbanizzate rispetto al nuovo consumo di suolo agricolo. Ci sia nel 2011 con la legge 40, che ha introdotto una nuova norma per la rigenerazione urbana, che con la legge 52/2012 che disciplina le procedure per le grandi superfici di vendita, differenziandole a seconda che interessino edifici gi esistenti o nuove aree agricole, e prescrivendo in questo ultimo caso la pianificazione sovracomunale e la distribuzione degli oneri di urbanizzazione tra tutti i comuni.

"Pi in generale - ha proseguito Marson - con la revisione organica della legge 1 che presenteremo a breve, il principio che nuovi impegni di suolo sono consentiti esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti, sar sostenuto da dispositivi operativi efficaci a garantirlo".

"Ma una volta fermato il consumo di suolo - si chiede Marson - come si garantisce la qualit del territorio non consumato? Nel caso del Parco agricolo della Piana, ad esempio, abbiamo approvato la salvaguardia su circa 7.000 ettari di aree in gran parte agricole, sottoposte a straordinarie pressioni edificatorie in quanto comprese all'interno dell'area urbanizzata pi estesa della Toscana. La sfida ora di riuscire a promuovere per tali aree politiche integrate capaci di valorizzarne l'uso agricolo e la multifunzionalit ambientale e paesaggistica".

"In generale ha concluso Marson - la posta in gioco per l'intera regione quella di un efficace integrazione delle politiche settoriali nella cura del territorio, con la sfida di una nuova visione capace di conciliare lo sviluppo produttivo e sociale con la valorizzazione del capitale territoriale toscano e con l'esigenza di adattamento ai cambiamenti climatici. E qui torniamo al paesaggio nella sua interpretazione non solo estetico-percettiva ma strutturale".