Salute
Sociale
12 febbraio 2014
14:30

Le sette azioni prioritarie per dare salute ai toscani

FIRENZE - Sette sono le azioni prioritarie della programmazione regionale sulle quali si concentra l'attenzione per l'anno 2014:

  • liste di attesa per la chirurgia, con particolare riguardo all'oncologia
  • odontoiatria
  • continuit ospedale-territorio e assistenza domiciliare
  • benessere degli operatori
  • salute di genere
  • ricerca scientifica
  • liste di attesa per specialistica e diagnostica strumentale

Vediamole in dettaglio:

1) Il miglioramento della gestione delle liste di attesa per la chirurgia, con particolare riguardo al percorso assistenziale oncologico. I documenti internazionali indicano diagnosi precoce e qualit del trattamento come fattori determinanti per garantire maggiori probabilit di sopravvivenza a un tumore. Quindi sono necessari: rigorosi programmi di screening di alta qualit , e, una volta diagnosticato il tumore, cure oncologiche rapidamente accessibili e di alta qualit .

Le aziende sanitarie devono ridisegnare l'offerta specialistica chirurgica, in particolare oncologica, in funzione degli standard di volume specificamente previsti.

Verranno fissati nuovi e puntuali criteri di accesso alle liste uniche chirurgiche, che costituiranno un preciso vincolo per le aziende sanitarie e le strutture di riferimento.

Saranno definite modalit di accesso improntate alla massima trasparenza, con priorit per il percorso oncologico. Saranno individuati modalit e luogo di accesso in tempi certi nell'ambito dell'azienda di appartenenza del cittadino e, nel caso non sia possibile assicurare l'intervento nei tempi previsti, garantendo l'accesso in qualit e sicurezza in strutture nell'ambito dell'Area Vasta.

Saranno realizzate anche azioni informative rivolte ai cittadini, per garantire, per ogni rete di Area vasta, informazioni specifiche sul percorso oncologico e sui centri autorizzati ad eseguire la fase chirurgica e le altre fasi del percorso.

2) Il miglioramento dell'offerta di prestazioni odontoiatriche. La salute orale e l'accesso alle cure odontoiatriche rappresentano un obiettivo prioritario di sanit pubblica, in particolare per i bambini, gli anziani, i malati cronici. Ad oggi, solo l'8% dei cittadini beneficia del servizio di odontoiatria pubblica. La sfida quella di adottare iniziative volte ad ampliare l'accesso alla prevenzione e alle cure, con particolare riferimento alle fasce deboli della popolazione per et o condizione economica. Quindi:

- promuovere e favorire programmi di prevenzione e cura delle patologie pi diffuse della bocca;

- svolgere una ricognizione dell'offerta attuale e all'analisi dei bisogni delle categorie pi a rischio;

- sulla base dei risultati raccolti, ottimizzare l'offerta pubblica;

- definire modalit innovative di collaborazione con il privato;

- stilare nuove linee guida per le aziende sanitarie.

3) Il rafforzamento della continuit ospedale-territorio e dell'assistenza domiciliare, attraverso l'utilizzo delle tecnologie. Nella nostra regione il numero degli anziani in costante aumento. Di conseguenza, crescono anche le persone affette da una o pi patologie croniche, e le persone non autosufficienti. L'esigenza quella di intervenire sul territorio con servizi domiciliari adeguati, soprattutto nelle aree periferiche o geograficamente critiche, che in una regione come la Toscana, con zone montane e isole, non sono poche.

Il progetto prevede di introdurre la telemedicina in ambito sanitario (televisita, teleconsulto, telesalute) e la teleassistenza in ambito socio-assistenziale. Cio assistenza medica e infermieristica a distanza, sostitutiva o integrativa delle forme tradizionali.

4) Il miglioramento organizzativo per il benessere degli operatori del Sistema Sanitario Regionale. La sanit toscana conta circa 50.000 dipendenti. Bench sempre pi dominata dalla tecnologia, la sanit non pu prescindere dal fattore umano. Un'azienda sanitaria va considerata come un insieme di talenti, capacit , competenze e idee: un capitale intellettuale, non tangibile, dove l'intelligenza delle persone e dell'organizzazione diventano protagonisti e dove ognuno al tempo stesso cliente e fornitore di servizi. Dunque conoscere le opinioni, mettersi in ascolto e portare avanti interventi ad hoc dai quali emergano criticit essenziale per migliorare le prestazioni e la soddisfazione dei lavoratori.

La Regione ha gi effettuato attivit di rilevazione sul clima interno, sullo stress lavoro-correlato e su variabili individuate specificamente in seguito a preliminari indagini descrittive effettuate nelle aziende sanitarie. Sia a livello regionale che nelle singole aziende verranno sviluppate iniziative volte a superare i problemi, valorizzare e motivare gli operatori. A livello regionale verr sviluppato e consolidato il Centro di riferimento regionale sulle criticit relazionali. A livello aziendale, si prevede lo sviluppo delle consulenze psicologiche rivolte agli operatori, azioni finalizzate a migliorare l'ambiente lavorativo e a incrementare il dialogo tra azienda e operatori, pratiche per contrastare lo stress e sviluppare il benessere fisico, psicologico e sociale di ciascun lavoratore, con una particolare attenzione alle donne in gravidanza.

5) Lo sviluppo di un approccio di genere alla salute dei cittadini. Le differenze di genere hanno un forte impatto sull'incidenza e sul decorso di molte patologie, che spesso hanno sintomi, decorso clinico e esiti diversi nella donna e nell'uomo. Le donne vivono pi a lungo degli uomini, ma sono pi esposte alle malattie, passano la maggior parte della vita in condizioni peggiori degli uomini, e generalmente assumono pi farmaci. Secondo l'ultima indagine quinquennale ISTAT su "Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari", confermata per la Toscana dal primo "Report sulla Salute di genere" realizzato dall'ARS, l'Agenzia di sanit della Regione, le donne sono affette con maggior frequenza degli uomini da quasi tutte le patologie croniche: osteoarticolari, neurodegenerative, diabete, tiroidee, ipertensione arteriosa, vene varicose, osteoporosi, cefalea. Diverso il modo di reagire ai farmaci tra uomini e donne, ma finora i farmaci sono stati testati quasi esclusivamente sugli uomini.

La salute non neutra e anche in medicina va applicato il concetto di diversit , per garantire a tutti, donne e uomini, una reale equit e il miglior trattamento possibile in funzione della specificit di genere. La stessa Organizzazione mondiale della Sanit e l'Unione Europea indicano la necessit di assumere la salute delle donne e delle bambine come elemento prioritario dello sviluppo sociale per ridurre diseguaglianze e promuovere l'equit .

La medicina di genere ormai una realt da cui non si pu prescindere: non una specialit a se stante, ma come un'integrazione trasversale di specialit e competenze mediche, perch si formi una cultura e una presa in carico della persona che tenga conto delle differenze di genere.

La Toscana ha istituito, all'interno del Consiglio sanitario regionale, un'apposita Commissione permanente per le problematiche della medicina di genere. Con le aziende sanitarie verranno sviluppate azioni che garantiscano la presa in carico nell'ottica di genere, la formazione degli operatori, la realizzazione di ricerche finalizzate.

6) La promozione della ricerca per la salute e la valorizzazione dei risultati. La ricerca sanitaria, intesa come parte integrante delle attivit del Servizio Sanitario Regionale, elemento fondamentale per garantire ai cittadini una sanit efficiente e rispondente ai reali bisogni di assistenza e cura. In ambito sanitario, promuovere una ricerca di qualit costituisce un investimento che alimenta le conoscenze scientifiche e operative, a beneficio dello stato di salute dei cittadini, della qualit del servizio sanitario e dello sviluppo economico del territorio.

Tra le azioni previste per promuovere la ricerca per la salute e valorizzarne i risultati: incrementare le capacit progettuali e operative del sistema regionale della ricerca per la salute; sviluppare la piattaforma Dipint, con il sistema universitario, per l'integrazione tra attivit assistenziale, didattica e di ricerca; valorizzare i risultati della ricerca biomedica; promuovere collaborazioni e sinergie tra i vari attori della ricerca.

7) Il miglioramento del sistema di gestione delle liste d'attesa per le prestazioni di specialistica e diagnostica strumentale. I tempi e le liste di attesa registrano un progressivo incremento che, se non rallentato o invertito, pu determinare un razionamento della domanda, sia in termini di equit che di efficienza. Lunghi tempi di attesa possono inibire infatti la richiesta, anche in presenza di effettiva necessit , e sono un forte incentivo a spostarsi verso prestazioni private a pagamento, riducendo cos l'equit nell'accesso ai servizi sanitari.
Queste le azioni individuate per governare e controllare i tempi e le liste di attesa:

- responsabilizzazione clinica e appropriatezza prescrittiva. Nelle procedure di prenotazione dovr essere indicata la classe di priorit : U (urgente), da eseguirsi nel pi breve tempo possibile, e comunque entro 72 ore; B (breve); D (differibile); P (programmata) e si dovranno sviluppare programmi di appropriatezza;

- ridisegno delle relazioni tra medicina generale e specialistica ospedaliera: la nuova organizzazione della medicina generale nelle Aft (Associazioni Funzionali Territoriali) e nelle aggregazioni multiprofessionali e multidisciplinari, anche attraverso le Case della Salute, rappresenteranno il luogo e la dimensione culturale delle nuove relazioni tra specialisti ospedalieri/ambulatoriali e medici di famiglia;

- promozione dell'estensione di CUP (Centro Unico di Prenotazione) di seconda generazione, che facilitino la relazione tra professionisti, promuovendo la distinzione tra agende di prima prenotazione e agende di follow up;

- utilizzo dell'attivit libero professionale intramuraria come ulteriore possibile strumento per il governo delle liste e il contenimento dei tempi di attesa. Le prestazioni erogate in questo regime contribuiranno ad integrare l'offerta istituzionale. Questa libera professione "aziendale" dovr essere concordata con i professionisti e sostenuta dall'azienda sanitaria, riservando al cittadino solo l'eventuale partecipazione al costo;

- introduzione dei Poli ad alta produttivit , come modello organizzativo sperimentale, anche con possibile estensione dell'orario tradizionale, per alcune prestazioni di diagnostica specialistica;

- valorizzazione del ruolo fondamentale della comunicazione e dell'informazione agli utenti, promuovendone anche la partecipazione alle decisioni delle aziende sanitarie, assieme alle associazioni di tutela dei consumatori e di volontariato;

- ridisegno dell'offerta specialistica clinica.