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Livorno
15 gennaio 2020
11:36

Livorno, Rossi al convegno su Ciampi: “Il suo era il federalismo di un europeista convinto”

Il presidente della Regione ha ricordato i valori fondamentali e la cultura del Presidente  

Livorno, Rossi al convegno su Ciampi: “Il suo era il federalismo di un europeista convinto”

“Opposto a qualunque sovranismo, i suoi erano il patriottismo democratico e il federalismo di un europeista profondo e convinto, che faceva parte di una generazione di grandi personalità intellettuali e politiche livornesi che hanno avuto un ruolo di primaria importanza nell’Italia del Dopoguerra”.

E’ questo uno dei passaggi fondamentali del discorso che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha tenuto questa mattina al Teatro Goldoni di Livorno dove, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, si è tenuto il convegno dedicato a "Ricordare Carlo Azeglio Ciampi, uomo di governo e Capo dello Stato".

Dopo aver sottolineato come Ciampi fu partigiano in Abruzzo e che mantenne fede per tutta la vita a quel nucleo fondamentale di idee e di valori, ne ha richiamato la visione dell’Italia che lui stesso dichiarava fondata “su tre R: Risorgimento, Resistenza, Repubblica”.

“Ad animarlo  – ha aggiunto il presidente Rossi – fu sempre il senso profondo dell’importanza di servire le istituzioni, il suo modo per esprimere, con mitezza, competenza e autorevolezza, il profondo sentimento che lo animava nei confronti della Patria repubblicana, sentimento che da presidente della Repubblica interpretò costantemente”.

Enrico Rossi ha quindi ricordato come “il suo patriottismo democratico derivava dalla sua cultura azionista” e poi che “era uomo del dialogo, dei patti sociali e dell'attenzione alle rappresentanze del lavoro e alle esigenze dei cittadini, l’idea di Patria che coltivava era tutt’uno con la vita democratica delle istituzioni, con il legame tra centro e periferia, con l’allargamento delle basi dello Stato".

“La sua azione come ministro del Tesoro – ha quindi concluso il presidente Rossi – e la sua credibilità presso gli interlocutori europei, permisero all’Italia di raggiungere l’obiettivo dell’adesione alla moneta unica, sorretta da un’idea della crescita come basata sull’aumento della produttività e non sulle scorciatoie del debito e della svalutazione. Per lui l’integrazione economica doveva trovare complemento in quella politica. Nell’armonica compenetrazione di questi elementi sta la sua profonda coerenza morale e intellettuale, contrassegnata dalla sua capacità di mettere le proprie competenze al servizio del Paese. E’ per questo che ricordare e meditare l’esempio e la lezione del presidente Ciampi è un dovere che non può essere rimandato".