Attore, doppiatore, conduttore radiofonico, Luca Ward nel campo del doppiaggio è noto in particolar modo per essere la voce italiana principale di Keanu Reeves e Russell Crowe una delle voci ricorrenti di Samuel L. Jackson.
“Riesco anche a doppiare cartoni animati – confessa Ward - ma è un settore dove nessuno mi ha mai chiamato”.
Riguardo all’AI non ha dubbi: “Forse avrà un futuro in campo medico, ma mai nel doppiaggio e dove serve umanità e creatività”. Perchè “non esistono voci belle o brutte: esistono voci che hanno una personalità, quello che l’intelligenza artificiale non avrà mai”.
“Nel doppiaggio - spiega - è necessario collegare anima, cuore, cervello: ci vuole impegno. Io ho imparato registrando la mia voce su un registratore Revox e correggendo da solo i miei errori”.
Poi approfondisce il rapporto con le passioni, le capacità personali, la carriera. “Sono un autodidatta che ci ha creduto, non ha voluto fermarsi, non si è arreso. Ho scritto un libro dedicato a quelli che credono di non farcela. Mi sono sentito dire migliaia di no, non ce la farai mai. In famiglia nonno e papà erano i doppiatori di Fernandel, James Coburn, quasi tutti mi dicevano: non sarai mai come loro”.