Agroalimentare
17 febbraio 2016
18:12

Lupo, presentata la nuova bozza di piano nazionale di conservazione. La Toscana presenterà sue osservazioni

FIRENZE – Il "Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia" è stato presentato oggi a Roma nel corso di una riunione del Comitato Paritetico per la Biodiversità, organo tecnico consultivo del quale fanno parte i Ministeri (ambiente, agricoltura, sviluppo economico ecc.) e le Regioni e province autonome. La riunione è servita per una prima presentazione e illustrazione del documento, il primo ad essere presentato dopo 14 anni. L'ultimo piano nazionale in materia risale infatti al 2002 e, come è stato fatto rilevare nel corso dell'incontro, era calato su una realtà molto diversa da quella attuale. Fra le varie azioni previste dal piano c'è anche la possibilità di una deroga, da concedersi a seguito del parere di ISPRA, istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, dopo valutazione caso per caso, al divieto di prelievo del lupo. La deroga, secondo quanto è stato spiegato dal professor Luigi Boitani, dell'Unione Zoologica Italiana, che ha curato il piano, è prevista dalla direttiva europea Habitat, al verificarsi di una serie di condizioni rigidamente codificate, alle quali il piano ne ha aggiunte di ulteriori.
 
Al termine della riunione si è convenuto che ogni regione e provincia autonoma invierà, in un arco di tempo ristretto, le proprie osservazioni e proposte, in modo da integrare il testo che verrà nuovamente discusso in una prossima riunione, sempre a livello tecnico. Una volta completato l'iter la proposta, dopo l'approvazione del Comitato, andrà alla Conferenza Stato Regioni.
 
La Regione Toscana presenterà le proprie osservazioni, che terranno conto anche dei dati e rilevamenti scientifici, ottenuti grazie alla collaborazione con il Cirsemaf (Centro interuniversitario di ricerca sulla selvaggina) sulla presenza del lupo e degli ibridi nel territorio regionale e porrà la questione degli ibridi, ovvero meticci di cane e lupo, che sono in aumento e rappresentano, oltre che una seria minaccia e un alto costo per la collettività, un grave pregiudizio per la conservazione e la salvaguardia del lupo in purezza.