Ambiente
Protezione civile
Territorio e Paesaggio
10 febbraio 2014
20:00

Maltempo, Bugli nel pisano. "La Regione da sola non può farcela". Riunione il 17 con i sindaci

PISA. Il Governo riconoscerà lo Stato di emergenza nazionale per i nubifragi che si sono abbattuti, per tutto gennaio, sulla Toscana. Franco Gabrielli,oggi a Pisa, dice di stare tranquilli. Il fascicolo sulla Toscana (e il Lazio) sarà al tavolo del consiglio dei ministri la prossima settimana. E si parlerà anche di risorse per i lavori di somma urgenza. Ma con 70 milioni di budget affidati all'inizio dell'anno al dipartimento (e già sforati, dice il responsabile della Protezione civile nazionale ai sindaci e giornalisti, per 46 milioni), la coperta rischia purtroppo di essere corta.

"Lo Stato deve invece capire che la Toscana, ovvero la Regione, le Province e i Comuni non ce la fanno più affrontare da soli questa emergenza continua – ribatte l'assessore alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli , anche lui oggi a Pisa -. Stavamo facendo il punto sui danni del mese di gennaio e oggi piove di nuovo e dappertutto, su terreni che non sono più in grado di assorbire e in corsi d'acqua già colmi. In questa situazione gli interventi di somma urgenza devono essere realizzati, ma lo Stato deve dare i soldi che servono".

L'assessore lo spiega durante la riunione che c'è stata stamani in prefettura a Pisa con i sindaci e il prefetto Gabrielli arrivato da Roma. Una riunione programmata da tempo per fare il punto sui danni causati dai nubifragi, ma caduta nel piano di una nuova allerta: prima tappa di un sopralluogo che è poi proseguito nel pomeriggio a Ponsacco - territorio pesantemente colpito nelle scorse settimane - con una sosta nella sede dei vigili del fuoco volontari e poi a a Roffia, nel comune di San Miniato, dove l'acqua dell'Arno il 31 gennaio per un rigurgito ha esondato finendo nel rio Arnino erodendo gli argini di una cassa d'espansione in allestimento. Lì dove, sotto una pioggia ininterrotta da stamani, ruspe e uomini lavorano notte e giorno per consolidare le barriere contro l'acqua.

"Abbiamo deciso di convocare tutti i sindaci il 17 febbraio – annuncia Bugli -: per fare il punto e trovare insieme il modo per realizzare gli interventi necessari: senza che i Comuni debbano far saltare i loro bilanci e senza che alcuno si assuma responsabilità oltre il dovuto".

170 milioni di danni a gennaio, 25 nel pisano - Dal 2011 ad oggi la Toscana ha subito sei alluvioni e un terremoto con danni ben al di sopra del miliardo e contatori ancora in movimento. I nubifragi di gennaio sono costati 170 milioni, di cui 23 per lavori di somma urgenza ed una quarantina di danni alle famiglie e alle aziende: i comuni coinvolti (74 fino al 19 gennaio) sono passati a 155 con l'ondata di maltempo degli ultimi giorni del mese, più del doppio. La sola provincia di Pisa, al 7 febbraio, ha subito danni a gennaio per quasi 25 milioni.

"La Regione Toscana c'è: ad oggi, in poco meno di due anni e mezzo, abbiamo speso 150 milioni – spiega l'assessore - . Lunedì in Consiglio sarà approvata la legge che stanzia 3 milioni (di risorse regionali) con contributi fino a 5 mila euro per le famiglie in difficoltà che hanno avuto danni pesanti alle loro case per le piogge e le frane di gennaio". Un "intervento di tipo sociale, per dare ristoro a chi non ce la fa", lo definisce Bugli. "Ma anche lo Stato deve fare la sua parte".

Pensare alla prevenzione - Accanto ai lavori di somma urgenza e le risorse necessarie per fronteggiare i danni causati da nubifragi e frane ci sono poi le opere di prevenzione, messa in sicurezza e manutenzione del territorio, essenziali per ridurre il rischio idraulico. "La Toscana – rivendica Bugli – c'è anche sul fronte della prevenzione. Abbiamo liberato risorse importanti e disincagliato opere strategiche per 35 milioni da tempo ferme, perché a volte il problema non è solo quello del patto di stabilità che non fa spendere ai Comuni risorse che hanno in cassa. Abbiamo stanziato con la finanziaria 2014 altri 50 milioni. Per la difesa del suolo metteremo in campo anche molte risorse europee, dal Fesr ai fondi per l'agricoltura. Per noi questa è una priorità". Ma la Regione da sola non può farcela. "Ed anche su questo lo Stato deve fare la sua parte - reclama Bugli, che assieme al presidente Rossi lo ripete da settimane – Con lo Stato vogliamo firmare un patto: ma lo Stato deve trovare le risorse necessarie per dare gambe ad un piano concreto di interventi".

"Vedo il Paese letteralmente cadere a pezzi – aveva detto Gabrielli agli amministratori riuniti a Pisa – ma mi sento come un medico al fronte con una valigetta di sole aspirine". Una metafora chiara, per poi ricordare che sulla prevenzione e il rischio idraulico la Protezione Civile non ha neppure competenze. A questo punto la Toscana attende una risposta dal Governo.