Economia
9 novembre 2012
18:04

Manovra 2013, Rossi: 'Rigore nei conti, al centro la persona'

FIRENZE - Ecco il testo integrale dell'intervento con cui il presidente Enrico Rossi ha presentato oggi alla stampa la manovra regionale 2013.

"La manovra finanziaria che la giunta ha approvato in una situazione di crisi cos grave ci ha imposto scelte drammatiche. I tagli operati dal governo monti e dai governi precedenti sono quantificati in 550 milioni (sanit esclusa), pari al 25% delle entrate e della nostra capacit di spesa. La prima risposta che abbiamo dato stata quella di passare in rassegna tutte le spese. Nel biennio 2011-2012 il risparmio complessivo, nonostante la nostra Regione sia considerata una delle migliori per efficienza ed efficacia della spesa. Per il 2013 abbiamo conseguito altri risparmi per pi di 40 milioni. A regime 130 milioni di risparmi.

Altri 170 milioni sono stati infine azzerati attraverso la rimodulazione della spesa per gli investimenti, l'utilizzo dei fondi comunitari in modo pi selettivo e in sostituzione delle risorse regionali, il ricorso al credito (mutui) al posto della spesa diretta.

Ci ha consentito di non ridurre n gli impegni n la spesa annuale per gli investimenti, che rimangono interno a 350-400 milioni all'anno. E ci anche grazie alla legge 35 che con il monitoraggio e i commissariamenti ha attivato molti cantieri fermi da anni per ritardi burocratici (circa 100 milioni).

Anche se avessimo azzerato tutte le nostre politiche attive (cultura, sociale, scuola, contributi alle imprese) avremmo comunque avuto uno sbilancio intorno a 100 milioni, producendo comunque un effetto insostenibile di impoverimento della Toscana e del suo livello di coesione sociale.

Mancano dunque 250 milioni.

Di fronte alla scelta di chiedere un contributo responsabile ai cittadini per mantenere aperte le classi di scuola materna o l'assistenza agli o altri servizi essenziali o per aiutare i pi poveri, ci siamo assunti la responsabilit di non contraddire la Costituzione nei suoi principi fondamentali che sono la solidariet e la tutela delle persone pi deboli. Vogliamo affermare un principio di comunit , perch ciascuno in ogni momento pu ritrovarsi nella necessit di portare il proprio figlio alla scuola materna, aver bisogno di un contributo per pagare l'affitto, essere aiutato per ricevere un prestito in banca, essere preoccupato per il figlio laureato che non trova una opportunit di impiego, perch magari abbiamo tagliato il progetto GiovaniS .

Per questo abbiamo attuato una manovra fiscale che, per tutte le possibilit che ci fornisce la legge, quanto pi possibile equa verso le famiglie, le imprese, i lavoratori.

Per l'Irpef abbiamo ovviamente esentato gli incapienti fino agli 8000 euro e tutelato le prime due fasce da 8 a 15mila e da 15 a 28mila euro. Per queste due fasce si tratta di lavoratori dipendenti e autonomi l'incremento dello 0,2% pari a un aumento massimo per la prima fascia di 30 euro e di 56 per la seconda, all'anno per figlio.

Dobbiamo considerare che oltre due terzi dei contribuenti della Toscana, cio 1.657.000 su un totale di 2.144.000, rientra in queste due prime fasce.

Poich fino a 95.000 euro di reddito prevista una detrazione di 50 euro per ogni figlio a carico, a scalare man mano che il reddito cresce, evidente che la gran part delle famiglie con figli appartenenti a queste due fasce, potr persino beneficiare di una riduzione dell'Irpef.

Inoltre per le famiglie con un figlio disabile prevista una detrazione di 220 euro all'anno. Con questa iniziativa le famiglie con disabili fino a 55.000 euro di reddito potranno essere tutelate dall'aumento Irpef e le fasce pi basse ricevere qualche beneficio. Un'iniziativa opportuna per il fatto che i disabili nel nostro Paese sono per l'85% a carico delle famiglie e solo per il 15% a carico dei soggetti pubblici. E' un segnale importante che aiuta quelle famiglie a rischio povert perch si fanno carico delle spese necessarie a garantire una vita degna ai propri figli.

Stiamo inoltre lavorando per introdurre detrazioni per soggetti non autosufficiente carico.

Per le altre fasce oltre i 28mila euro, che comunque usufruiscono delle detrazioni, l'aumento per tutti dello 0,5.

Il complesso della manovra sull'Irpef cos articolata, con questo segno di equit , ci garantisce una entrata pari a 93 milioni di euro.

Vale la pena sottolineare che questo livello di entrata, distribuito sulla popolazione della Toscana, corrisponde a 28 euro pro capite, la Toscana colloca ancora la nostra Regione al terzo ultimo posto tra le Regioni a statuto ordinario, dopo Veneto e Umbria (che per devono ancora approvare la loro manovra 2013 che potrebbe contenere nuovi aumenti). Tutte le altre Regioni, ai valori 2012, sono gi ora con un'Irpef pi alta di quella che avr la Toscana nel 2013. Ad esempio: in Lombardia si pagano 29,9 euro pro capite; Lazio 64; Emilia Romagna 58; Molise 71.

I toscani dunque continueranno comunque a pagare meno Irpef della stragrande dei cittadini del nostro paese, e suppongo che non ricevano servizi inferiori a quelli ella Campania dove si pagano 59,80 euro pro capite.

L'altro grande capitolo della manovra rappresentato dalle entrate Irap. Anche qui abbiamo fatto una manovra differenziata, con un largo ricorso alle esenzioni. Gli aumenti dello 0,92% riguardano solo un sesto delle aziende presenti nella nostra regione, quindi 65.000 imprese su 360.000.

Sono confermate tutte le precedenti esenzioni: onlus, cooperative sociali, imprese in zone montane, imprese con certificazione ambientale e sociale.

Per le micro, piccole e medie imprese dell'industria e dei servizi che assumeranno persone iscritte alle liste di mobilit o in cassa integrazione, sono previste deduzioni sulla base imponibile.

Sono inoltre stati esentati interi settori, tutto il manifatturiero ad eccezione della farmaceutica. Insomma i distretti dell'export toscano resteranno ugualmente competitivi rispetto alle altre Regioni italiane, avendo in Toscana una Irap ancora pi bassa.

E' stato poi esentato dall'aumento Irap l'intero settore agricolo, il settore dei servizi alla persona, delle pulizie che sono labour intensive.

Anche nel settore dell'edilizia, uno dei pi colpiti dalla crisi, composto da 35.000 imprese, saranno interessate dall'aumento solo 476 imprese che operano nel settore opere pubbliche, tutelando tutte le altre.

Per il commercio l'incremento Irap riguarder solo le 10mila societ di capitale, mentre le altre 46.000 societ individuali di commercio al minuto a conduzione familiare saranno esentate.

E cos l'esenzione varr anche per il settore turismo e tutta la ristorazione costituita da societ individuali e familiari che rappresentano 14mila aziende su un totale di 17mila.

Le entrate previste dall'Irap sono pari a circa 120 milioni, che sommati ai 93 dell'Irpef , ai 22 del bollo auto e ai 10 derivanti da altre entrate, portano ai 248 milioni che ci consentono l'equilibrio di bilancio.

E sottolineo di un bilancio sano, che non a caso premiato di recente a Milano come il miglior bilancio tra quello degli enti locali e delle Regioni.

Ma la manovra poi caratterizzata da importanti novit che riguardano politiche attive contro la povert , per la coesione sociale.

Tra le novit pi importanti di questa manovra ci sono i fondi che abbiamo destinato al microcredito per combattere la povert : 10 milioni di euro saranno distribuiti alle onlus della Toscana a cui chiederemo di aggiungere altre risorse per il microcredito sociale, allo scopo di garantire aiuto alle persone e alle famiglie che si trovano in situazioni di emergenza, con prestiti fino ad un massimo di 3000 euro: comprare libri ai figli, pagare una spesa straordinaria e far fronte agli imprevisti. La caratteristica del microcredito non solo dare ma anche assistere, aiutare, accompagnare le persone che hanno bisogno per uscire dalle difficolt . Con questo investimento ci rivolgiamo prima di tutto al volontariato laico e cattolico, per consolidare in questa regione le relazioni di solidariet e di vicinato: non vogliamo che nessuno resti solo.

Aggiungiamo inoltre 15 milioni di fondi comunitari saranno destinati al microcredito per le imprese, attivando cos interventi che si collocheranno tra i 150-200 milioni. L'artigiano, il piccolo commerciante, il giovane che vuole provarci e che oggi non trova risposte di fronte alla stretta creditizia, che continuer anche nei prossimi anni, potranno ottenere un prestito fino a 20.000 euro con assoluta facilit .

Questo sul microcredito un intervento importante, in linea con l'Unione europea per la lotta alla povert . Contiamo nel corso del 2013 di raggiungere con il microcredito sociale circa 10.000 famiglie e con quello per l'impresa altrettante attivit . La caratteristica del microcredito la fiducia, la conoscenza e la vicinanza, tutte cose che fanno comunit .

Aggiungiamo inoltre 8 milioni al capitolo sfratti, che dopo i tagli del governo torna cos a 16 milioni. Sono risorse che consentiranno ai comuni di fronteggiare l'emergenza sfratti e alle famiglie pi povere di sentirsi protette.

Confermiamo inoltre la spesa a favore del diritto allo studio universitario e l'intervento a tutela della scuola, in particolare quella materna, dove 10 milioni vengono destinati a garantire l'apertura delle classi a favore di 5000 famiglie, che altrimenti non avrebbero saputo a chi affidare il proprio figlio dopo i tagli del governo.

Anche sulla cultura la spesa non viene ridotta. Pensiamo che la cultura sia un settore strategico per la nostra regione: che d lavoro, contribuisce all'economia pensiamo solo al turismo e soprattutto a dare un profilo di qualit al nostro modo di essere.

Infine confermiamo circa 350 milioni per gli investimenti.

Il quadro generale per il 2013 prevede anche un intervento pesante sulla sanit , che non sar privo di contrasti e di polemiche. Risparmiare 500 milioni dal fondo sanitario regionale imposti dal taglio del governo non sar facile. Il piano elaborato dalla giunta servir a cogliere questo risultato garantendo ai cittadini i servizi essenziali e tutelando le fasce pi deboli, con l'accesso legato all'Isee che scatter per tutti a partire dal prossimo anno.

La sanit sar il vero banco di prova di una riforma strutturale per il 2013.

Questa crisi economica non deve modificare gli elementi di fondo del nostro modo di fare sanit n deve incidere sui valori fondanti che ci hanno permesso di fare la differenza in positivo rispetto alle altre realt dell'Italia. Dobbiamo fare in modo che il servizio sanitario dia di pi a chi svantaggiato e risponda ai bisogni in modo equo con servizi di qualit per tutti.

Una cosa deve essere chiara, faremo appello a tutti e ci confronteremo con tutti, operatori, istituzioni e forze sociali, ma non possiamo pi tollerare inefficienze e inappropriatezze. Con i sindacati abbiamo aperto la discussione sull'opportunit di istituire una mutualit integrativa diretta soprattutto a sostenere la spesa diagnostica e la specialistica. La disponibilit riscontrata ci incoraggia a lavorare per costruire una nuova gamba del finanziamento del servizio sanitario regionale.

Ultimo punto il trasporto pubblico locale, su cui la Toscana, per quanto riguarda quello su gomma, ha anticipato tutti con la gara che si concluder nel 2013, e che prevede la ristrutturazione del servizio, l'efficienza, il risparmio e l'acquisto di nuovi mezzi. E cos anche per il trasporto su ferro si dovr intervenire per migliorarne la qualit mettendo orari e fermate pi adeguate. Sar completato l'acquisto di treni nuovi e ci saranno collegamenti pi veloci tra le stazioni pi importanti:

La Toscana di fronte alle crisi non si scoraggia, non sta ferma, mantiene la sua politica di rigore nei conti. Tenere i conti sotto controllo il segno di una politica moderna e di stampo europeo. Per certi aspetti non neppure un problema di destra n di sinistra.

Nello stesso tempo la manovra non rinuncia invece ai valori di sinistra: la giustizia, la solidariet , l'aiuto a chi pi indietro , a chi ha bisogno e a chi vuole provarci.

Non si devono mai sprecare parole come storico o epocale. Ma questa volta vale la pena ricordare che nella storia dell'istituzione regionale toscana mai una manovra stata cos pesante.

Francamente non stato facile decidere, ma ho la serenit di aver fatto il mio dovere.

Noi abbiamo provato, in questa drammatica situazione di crisi, abbiamo voluto mettere al centro la persona sentendo l'obbligo, sancito dall'art. 3 della Costituzione, di intervenire per rimuovere gli ostacoli che ne impediscono la piena realizzazione. Siamo disposti a cambiare tutto, ma non a rinunciare a questo impegno".

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