Territorio e Paesaggio
23 settembre 2011
17:55

Marson :'Dalla rigenerazione del villaggio di Michelucci a Larderello una spinta a riscoprire l'urbanistica toscana'

FIRENZE - "Il piano di sviluppo urbanistico di Larderello e la progettazione pionieristica del villaggio per gli operai della De Larderel, affidati nel 1954 all'architetto Giovanni Michelucci dall'azienda che in quegli anni gestiva le fabbriche, ci fanno capire come nel dopoguerra italiano vi fosse un rapporto reciproco tra sviluppo economico, e dunque industriale, e cultura. Oggi c' un solco profondo rispetto ad esperienze di quel tipo, che ricercavano concretamente, come avvenuto anche con Adriano Olivetti a Ivrea, un nuovo modello di intervento in grado di dare risposte produttive, sociali ed estetiche adeguate ai tempi. Un tema che andrebbe riproposto oggi". Lo ha affermato l'assessore regionale al governo del territorio Anna Marson concludendo, nell'ambito di Energethica alla Fortezza da Basso, la tavola rotonda sulla ricerca, a cura della Fondazione Michelucci, dedicata a Giovanni Michelucci a Larderello, "Un maestro dell'architettura nel cuore della geotermia".

Il caso del villaggio di Michelucci, "un nuovo insediamento caratterizzato da un forte dialogo con il contesto e da una ricca presenza di dotazioni collettive, che dopo anni drammatici di abbandono gli enti locali stanno ora cercando di rigenerare, ci fa riflettere - ha detto ancora l'assesore Marson- sull'esigenza di sperimentare anche oggi nuove tipologie di intervento, capaci di rispondere, interpretandola, alla domanda sociale in divenire. E ci d la spinta a sistematizzare, nell'ambito del piano paesaggistico in corso di revisione, un lavoro sull'archeologia industriale e sull'urbanistica moderna in Toscana per aprire un confronto su questi temi".

"La rigenerazione che viene perseguita oggi a Larderello - ha concluso l'assessore - pu far leva su un doppio binario: da un lato l'industria delle rinnovabili e in particolare della geotermia, le cui conoscenze potrebbero essere utilizzate per sviluppare nuove applicazioni di uso anche domestico. Il secondo binario potrebbe essere quello di un nuovo turismo che punti alla scoperta in Toscana della architettura e urbanistica moderna, una nicchia non cos esigua e in cui si potrebbero promuovere dei percorsi comuni con la cultura".