Territorio e Paesaggio
3 maggio 2011
16:35

Marson: 'Strumenti più coerenti per il governo del territorio'

FIRENZE - "Uno studio che costituisce un utile contributo alla riflessione per tutti i soggetti coinvolti, a partire dai sindaci, nella formazione dei piani". Così l'assessore Marson a conclusione della mattinata di lavori per presentare il rapporto Irpet "Strumenti di governo del territorio: la pianificazione di livello comunale" curato da Chiara Agnoletti.

"La trasformazione di questi anni – ha proseguito Marson - ha visto il passaggio da un ruolo regionale basato su strumenti di 'comando e controllo' ad un altro che fa leva su strumenti di valutazione e partecipazione, un passaggio peraltro non ancora del tutto compiuto e che va perfezionato. L'attività di monitoraggio del Pit cui questo studio contribuisce è peraltro essenziale alla valutazione".

"Si tratta di entrare maggiormente nel merito – ha precisato Anna Marson – rispetto alle caratteristiche specifiche e alle dinamiche dei territori. La scommessa della legge 1/2005 era, da un lato, quella di tenere insieme le strategie di sviluppo economico e le dinamiche del governo del territorio, un nesso che costituisce il convitato di pietra di tutte le discussioni urbanistiche sul dimensionamento dei piani. Dall'altro, di riuscire a rappresentare attraverso le invarianti strutturali e la parte statutaria dei piani, le caratteristiche fisiche, comprese quelle paesaggistiche, e le condizioni di sostenibilità dei luoghi e delle loro trasformazioni".

L'assessore ha anche ricordato l'avvio del percorso ufficiale di revisione delle legge a sei anni dalla sua entrata in vigore, con la recente approvazione da parte della giunta regionale del documento preliminare che è stato inoltrato nei giorni scorsi al Consiglio. E ha invitato gli addetti ai lavori presenti a contribuire al percorso di revisione e innovazione normativa, che riguarda anche i regolamenti attuativi e il rapporto con il Pit.

"L'obiettivo primario della revisione – ha spiegato l'assessore – è di rendere concorrenziali gli interventi nelle aree urbanizzate rispetto all'ulteriore consumo di suolo agricolo. L'accento non va tanto posto sui volumi zero, quanto sul concentrare l'edificazione di nuovi volumi in aree già dotate di urbanizzazioni. Oggi paradossalmente è più semplice intervenire nelle aree agricole. Se vogliamo rendere competitivi gli interventi in aree urbanizzate, senza erodere nuovo territorio, dobbiamo ripensare le procedure senza eludere le necessarie verifiche, ma trovando il modo di dare tempi certi. Un aspetto che si lega all'altro contenuto fondamentale della revisione, cioè l'esigenza di commisurare all'effettiva entità delle trasformazioni previste gli adempimenti necessari, mentre oggi realizzare un capanno agricolo oppure un palazzo di più piani richiede adempimenti assai simili".

"Nei processi di pianificazione ci sono tempi tecnici e tempi politici – ha detto ancora l'assessore - che vanno chiariti se si vuole rendere trasparente il percorso pubblico. Noi ci stiamo applicando a definirli. E stiamo anche lavorando per offrire ai Comuni un supporto concreto, cercando di capire quali sono le analisi necessarie per elaborare un progetto di qualità. In generale il tema semplificazione coincide con quello di una maggiore chiarezza. Non è un percorso facile, ma auspico che sia un percorso partecipato da tutte le istanze che possano darci un apporto".

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