Diritti
10 dicembre 2012
13:00

Meeting diritti umani, il lavoro è vita e opportunità di rifarsi una vita

FIRENZE - "Mi sono permesso di andare a Woodstock ed ho ballato anche se storto, ma per poter lavorare, che desideravo enormemente, ci ho messo tanto. Poi alla fine ho fatto lo psichiatria ed anche il politico. E mi sono divertito". Antonio Guidi, medico, parla del lavoro che appaga e testimonia le difficoltà quotidiane di chi, disabile, cerca ieri come oggi un lavoro. "Il lavoro è vita – spiega – Da medico ho visto tante persone che, per il lavoro che non trovavano o avevano perso, hanno fatto ricorso alla droga o addirittura si sono suicidati". Senza lavoro non c'è piena realizzazione di sé. Per questo il lavoro è importante. "La peggior colpa degli adulti che governano - conclude -, ma le colpe non sono solo dei politici perché anche tra certi imprenditori ci sono mascalzoni, è far vedere le cose più complicate di quel che sono. Usate allora il potere che avere per pensare e reagire".

Il lavoro è vita anche per un carcerato: o meglio la possibilità ed opportunità di rifarsi una vita. "Per chi si trova in un penitenziario il lavoro assume un valore ancora più grande, perché rappresenta lo strumento per rientrare nella società dopo aver scontato la pena" spiega Alessandro Cini, che lavora nella casa di reclusione di Volterra, esperto di problemi carcerari. "Il lavoro e lo studio sono gli strumenti più preziosi per chi sta dentro in vista della fine della pena - dice - . Il carcere di Volterra, da questo punto di vista, rappresenta una pietra miliare perché ospita progetti molto particolari: ad esempio il teatro di Armando Punzo, che dà la possibilità ai detenuti di conoscere il mondo dello spettacolo facendo anche tournée all'esterno, ed il progetto 'cene galeotte', che permette ai detenuti di lavorare a fianco di chef.

Lo scrittore Marco Vichi accenna, giù dal palco, al mito del posto fisso. "Nell'Italia di oggi - dice - è sempre più complicato avere un lavoro stabile. Il posto fisso potrebbe essere anche smitizzato, se ci fossero valide alternative. La cosa più bella per l'uomo è quella di guadagnarsi il pane con quello che lo appassiona, ma la condizione minima è un lavoro ben retribuito in cui si è rispettati e in cui non si rischia la vita."