Economia
Lavoro
18 gennaio 2013
12:10

Mobilità dei lavoratori di piccole aziende, l'assessore chiede a Fornero proroga della normativa

FIRENZE – La proroga della normativa per l'iscrizione alle liste di mobilità dei lavoratori delle aziende sotto i 15 dipendenti che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamento individuale per giustificato motivo, è stata chiesta dall'assessore alle attività produttive, formazione e lavoro della Regione Toscana , coordinatore delle Regioni per la materia lavoro, con una lettera inviata oggi al ministro Elsa Fornero.

La richiesta nasce dalla mancata previsione di una continuità della normativa in questione (la legge 236 del 1993), all'interno della Legge di stabilità approvata dal governo a fine dicembre.

In sostanza le norme che la legge di stabilità ha cancellato sono due: la prima riguarda la possibilità, per il lavoratore singolo, di iscriversi alle liste di mobilità; la seconda è quella che consentiva alle aziende che eventualmente lo riassumevano, di usufruire di una riduzione degli oneri previdenziali (nella stessa misura prevista per gli apprendisti).

La mancanza di una proroga rischierebbe così, come l'assessore fa presente nella lettera, di ridurre le possibilità di nuove assunzioni o di stabilizzazioni di contratti a termine per i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti licenziati per giustificato motivo.

L'assessore si augura che  si tratti di un "mero errore materiale" che, come già accaduto in passato, sia possibile sanare con un provvedimento ad hoc oppure che debba ritenersi prorogato quanto statuito dal comma 1, articolo 4 della legge 236/93.

In particolare si sottolinea la preoccupazione per il fatto che la mancata previsione della norma possa colpire proprio i lavoratori  delle piccole e piccolissime aziende, più esposte alla crisi e i cui lavoratori, costretti a presentarsi sul mercato in maniera individuale, avranno maggiori difficoltà nel trovare una nuova occupazione.

Data l'incertezza normativa, si legge inoltre nella lettera al ministro, si sta registrando il fatto che molte delle aziende che hanno in forza lavoratori assunti dalle liste della legge 236/93 non stanno rinnovando né trasformando i rapporti di lavoro in scadenza, temendo di non poter più avere diritto agli sgravi contributivi. Tutto questo si traduce in un ulteriore colpo al mercato del lavoro, creando ulteriori problemi ai disoccupati che non percepiscono alcun sostegno al reddito e penalizzando le imprese disponibili ad assumere in un momento così difficile.

Anche a nome delle Regioni e delle Province autonome, l'assessore chiede al governo un atto interpretativo che, anche per il 2013, preveda la proroga sia della iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati da aziende con un organico inferiore alle 15 unità, che la concessione di sgravi contributivi per le aziende che assumono. Se l'interpretazione non dovesse essere quella auspicata dalle Regioni e Province autonome, si chiede al Governo l'emanazione di un provvedimento che ripristini la proroga del suddetto strumento legislativo, ovvero in subordine un provvedimento che consenta l'erogazione degli sgravi contributivi almeno nel caso di proroga o trasformazione a tempo indeterminato dei contratti a termine in atto con i lavoratori assunti ex legge 236/93, trattandosi di diritti acquisiti.

In attesa di chiarimenti in merito, le Regioni e le Province autonome hanno concordato di dare indicazioni ai Centri per l'Impiego di ricevere a titolo cautelativo le istanze d'iscrizione alla lista dei lavoratori licenziati a partire dal 31 dicembre 2012, senza procedere alla effettiva iscrizione nelle liste.