
Favorire lo scambio di informazioni e analisi per individuare le migliori tecniche di conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche locali a rischio di estinzione in Toscana. Ma anche individuare modalità di accesso ad ulteriori possibili fonti di finanziamento e a studi, ricerche e scambi di esperienze tra banche del germoplasma esistenti sia in Italia che all’estero.
Sono questi i principali obiettivi dello schema di protocollo di intesa approvato dalla giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, che istituisce un tavolo tecnico-scientifico tra le banche del germoplasma regionale e che sarà firmato nelle prossime settimane.
“Con questo strumento – afferma la vicepresidente Saccardi – daremo nuovo impulso ad una scelta strategica della Regione: tutelare un patrimonio che non soltanto contribuisce a preservare quella fondamentale ricchezza rappresentata dalla nostra diversità biologica, ma che rafforza anche la capacità produttiva delle nostre filiere agroalimentari nel segno della qualità e della salubrità. E tutto questo, lo sottolineo, puntando sulla forza della ricerca, della conoscenza e della capacità di fare rete tra mondo istituzionale e scientifico”.
I soggetti coinvolti nel tavolo, oltre alla Regione Toscana, sono il Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze; il Dipartimento di scienze agrarie alimentari e agro-ambientali (DiSAAAa) e il Dipartimento di scienze veterinarie (DSV) dell’Università di Pisa; l’Istituto per la bio-economia del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IBE); l’Unione dei Comuni Montani del Casentino; l’Unione dei Comuni della Garfagnana; l’Unione dei Comuni della Val di Merse; l’Istituto Scolastico Omnicomprensivo Statale A. Fanfani- A.M. Camaiti di Pieve Santo Stefano (AR); l’Ente Parco nazionale arcipelago toscano; l’Ente Terre regionali toscane.
Tutti i soggetti gestiscono direttamente una banca del germoplasma che conserva, tra le altre cose, circa 260 varietà di interesse agricolo e alimentare, di specie vegetali, locali e a rischio di estinzione della Toscana e tra le specie animali, 4 tra le razze toscane tra le più a rischio di estinzione (asino dell’Amiata, cavallo monterufolino, cavallo maremmano e mucca pisana).