Economia
28 febbraio 2012
15:08

Nencini: 'L'illegalità nel distretto cinese si combatte assieme. Console ci pensi'

FIRENZE - "Signor console, la cronaca di ieri ci dice ancora una volta che l'illegalità diffusa nel distretto cinese a Prato (e non solo a Prato) va affrontata con un progetto comune. Non le sembra che la collaborazione sia necessaria?" L'assessore alle riforme e al bilancio della Toscana, on. Riccardo Nencini, lo domanda alla console cinese a Firenze Zhou Yungi, tornando a chiedere un fronte comune contro il fenomeno dei clandestini, il lavoro nero, le tasse non pagate o il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

L'ultimo episodio risale a ieri. Equitalia e polizia municipale si sono presentati in diverse aziende cinesi a Prato per riscuotere le tasse non pagate. La prima fase di riscossione si era svolta a gennaio. Allora furono recuperati 500 mila euro. Ieri sono state sequestrate 9 auto di grossa cilindrata, mobili e macchine da ufficio per un debito non pagato di 416 mila euro. Un cittadino cinese, per non farsi confiscare due Mercedes, ha anticipato con un assegno 30 mila euro. A Viareggio invece è stato chiuso un centro benessere gestito da cinesi, per mancanza di requisiti professionali.

"Non tutti i cinesi che lavorano in Toscana vivono nell'illegalità – ammette Nencini – Ma l'illegalità è diffusa. Abbiamo la riprova ad ogni controllo". "Facciamo dunque insieme maggiore informazione sulle norme fiscali, ma non limitiamoci a questo – aggiunge l'assessore - Il console cinese sieda con noi al tavolo operativo di lotta all'evasione fiscale e alla illegalità. Ci aiuti a contrastare il fenomeno della clandestinità e a identificare i fenomeni di larga illegalità, che gettano discredito sull'intera comunità cinese che vive nella regione". Coinvolgendo magari, come esempio da imitare ed ambasciatori, gli imprenditori cinesi che le regole le rispettano. "Solo infatti con la collaborazione di tutti - ripete Nencini - si può affrontare il problema ed aiutare l'emersione del lavoro sommerso".

Nencini si era incontrato con il console cinese alla fine di gennaio. Ma su quattro proposte avanzate aveva ricevuto come risposta tre no.