Istituzioni
19 ottobre 2011
11:02

Nencini: 'Verso una nuova legge toscana sulla partecipazione'

FIRENZE Una nuova legge regionale sulla partecipazione che aggiorni e renda pi flessibile e attuabile un percorso di coinvolgimento dei giovani nelle decisioni pubbliche. Un percorso che dovr prevedere, fra le altre cose, anche il voto a 16 anni per l'elezione degli organismi periferici che potranno essere istituiti dai Comuni.

Lo ha annunciato l'assessore alle riforme Riccardo Nencini portando oggi il suo saluto all'iniziativa "Guardando al futuro", promossa dal Forum dei giovani sul tema della partecipazione e ospitato dalla Regione nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati.

"Un tema, quello della partecipazione, che oggi pi che mai attuale ha commentato Nencini perch siamo, non solo in Italia ma in tutta Europa, alla fine del ciclo riassumibile con lo slogan 'un uomo solo al comando'. Oggi la gravit della situazione impone soluzioni che non possono non passare per una nuova centralit dei luoghi decisionali pubblici e per la rivitalizzazione della partecipazione. E' un'occasione propizia, che anche l'Italia deve cogliere al volo se vogliamo rifondare le basi della democrazia rappresentativa".

La Toscana, avverte Nencini, ci sta gi lavorando. E lo far mettendo mano ad una nuova legge. "Nel nuovo testo stiamo pensando spiega di consigliare ai Comuni che non sono tenuti a farlo per legge (in Toscana lo sarebbe oggi solo quello di Firenze) di dotarsi di organismi periferici a costo zero come ad esempio i portavoce di quartiere. Per questi organismi pensiamo di dare la possibilit di voto anche ai sedicenni".

Partecipazione, l'attuale legge scadr nel 2013

La legge toscana sulla partecipazione, la n. 69 del 2007, in vigore dal 2008 e dopo cinque anni, caso pi unico che raro, cesser di operare se non sar formalmente riapprovata, confermata o modificata, alla luce anche di una valutazione degli effetti che ha prodotto. A prevederlo la stessa legge, che decadr dunque a gennaio 2013.

La Toscana stata la prima regione in Italia a legiferare sulla partecipazione. I cittadini possono essere coinvolti in processi partecipativi su interventi di grande impatto sul territorio regionale o su progetti di dimensione locale. A richiedere l'apertura di un processo possono essere oggi tanto gli enti locali quanto i cittadini che raccoglieranno le firme necessarie.

Nel primo caso, quello degli interventi di grande impatto sul territorio, prevista l'apertura di un Dibattito pubblico regionale, un po' come accade da alcuni anni in Francia. Nel secondo caso, quello di progetti di dimensione locale, previsto l'avvio di un processo partecipativo, la cui forma pu cambiare di volta

in volta. L'Autorit regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione l'organo indipendente e al di sopra delle parti che gestisce i dibattiti pubblici sui grandi interventi e che valuta i progetti locali e li ammette al sostegno regionale. composta da una sola persona ed eletta dal Consiglio regionale. La discussione pubblica su un progetto non pu durare pi di sei mesi.