Agroalimentare
5 maggio 2016
16:16

Operai forestali, Remaschi: "Mantenuti gli impegni, sindacati sbagliano ad annunciare scioperi"

FIRENZE - "Sulla questione degli operai forestali la Regione ha rispettato gli impegni. E' grave che i sindacati annuncino scioperi affermando il contrario, ed ancora pi grave annunciare scioperi in concomitanza con la stagione degli incendi boschivi, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini e il patrimonio boschivo della Toscana." E' netta la presa di posizione della Regione dopo l'annuncio di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila, che accusano la giunta regionale e il suo presidente di comportamento elusivo e arrogante.

 

"La Regione precisa l'assessore all'agricoltura Marco Remaschi - ha gi erogato agli Enti competenti, con decreto dirigenziale del 18 marzo scorso, 2,3 milioni di euro per la copertura completa del servizio Antincendio boschivo da parte delle unioni di comuni, e di conseguenza anche per la retribuzione degli operai forestali, rispetto ai quali la giunta regionale il 22 marzo scorso ha anche deciso di stanziare ulteriori 3 milioni di euro rispetto a quanto inizialmente previsto, che saranno erogati a seguito della prossima variazione di bilancio regionale e che si aggiungono ai proventi derivanti dalla gestione del patrimonio forestale regionale che grazie alla recente modifica delle l.r. 39/2000 consentir agli enti di fruire di ulteriori 1,7 milioni per la copertura delle spese legate agli operai, come gi comunicato anche ai sindacati".

 

"Ritengo comunque grave ed inaccettabile - continua Remaschi - che si utilizzi l'attivit antincendio in modo pretestuoso, minacciando di sospendere il servizio nel momento di maggiore necessit , come se la sicurezza del patrimonio forestale e dei cittadini fosse merce di scambio o elemento di ricatto".

 

"Complessivamente - conclude l'assessore - sulla questione della tutela del patrimonio forestale e su quella degli operai forestali la Regione ha mantenuto gli impegni, in un contesto di tagli ben noto, nel quale tutti i soggetti sono chiamati a collaborare, ciascuno per le proprie competenze e responsabilit . Non corretto, per concludere, sottrarre dal tavolo di confronto, come fanno i sindacati, la questione degli operai non idonei alle mansioni, che sono un numero talmente rilevante da non consentire di non essere affrontato in modo serio."