Internazionale
3 settembre 2011
12:09

Organismi più snelli per i toscani nel mondo. Nencini: 'Struttura unica per la promozione estera della Toscana'

ROCCASTRADA (Gr) – Dimagriranno anche gli organismi dei rappresentanti dei toscani all'estero: non da subito, ma dalla prossima legislatura nel 2015. Il direttivo che dà voce alle centodieci associazioni di toscani nel mondo potrebbe passare dagli attuali 48 a 30 delegati. Di un terzo potrebbe ridursi anche l'ufficio di presidenza, che di membri ne conta diciotto. Scomparirebbe poi il forum dei giovani e, da subito, per tutti non più gettoni di presenza da 60 euro a riunione ma 30. E' la proposta di revisione della legge sui toscani all'estero approvata all'unanimità che esce fuori dalla riunione dei direttivo di stamani, prologo della giornata dei toscani all'estero, l'ottava, che si festeggerà nel pomeriggio e poi ancora domani mattina a Roccastrada in provincia di Grosseto, dove fin da ieri, in un territorio immerso nei boschi, sono arrivati una quarantina di toscani che vivono sparsi in quattro diversi continenti. Anziani e giovani, che parlano un italiano fluente, intaccato in parte nell'accento dai tanti anni passati all'estero, e che a volte cede il passo a qualche frase in inglese o spagnolo.

Della revisione della legge si discute oramai da diversi mesi e la proposta, che dovrà essere poi esaminata dalla giunta e quindi essere inviata in consiglio regionale, è ora pronta. "E' il contributo dei toscani all'estero alla riduzione dei costi, in un momento non facile per le istituzioni e il paese e di tagli per la pubblica amministrazione" riassume il presidente vicario Nicola Cecchi nominato appena a dicembre, lui che abita a Firenze ma ha trascorso alcuni anni a Cuba e in Centro America .

Ma non si tratta solo di riduzione della spesa. E' un opera di snellimento e sistemazione per cercare di rendere gli organismi ancora più efficaci e che si accompagna a nuove sfide. Ne parla, aprendo la riunione, proprio l'assessore che tiene i rapporto con le comunità di toscani all'estero, l' on. Riccardo Nencini. "Modifichiamo la legge per tirare tutti assieme il carro della promozione e proiezione internazionale della Toscana" dice. "Sinergia ed ancora sinergia" ripete più volte. La scommessa vera è infatti l'integrazione di tutte le attività internazionali della Regione. Scompare il piano per i toscani all'estero, che diventa una parte del piano integrato delle attività internazionali della Toscana: fin da prossimo anno. E si fa strada un'azione combinata che nell'auspicio di assessore ed uffici dovrà vedere collaborare assieme Toscana Promozione e toscani all'estero, ad esempio.

Un mondo è cambiato

"All'inizio le associazioni dei toscani nel mondo sono nate per mantenere contatti tra chi era uscito e che raramente tornava nella nostra regione - spiega l'assessore Nencini - Poi questi toscani, emigrati, sono cresciuti. Sono nati figli e nipoti che sono diventati imprenditori, commercianti, mercanti. A volte sono entrati nelle istituzioni dei paesi che li avevano accolti. E questi toscani sono diventati così per noi ed anche per la nostra economia dei punti di riferimento. E' questa la scommessa più grossa per il futuro". Far appunto dei toscani all'estero ambasciatori della Toscana, come ripete anche il sindaco di Roccastrada Giancarlo Innocenti, un paese che fino a sessant'anni fa viveva di miniere, che poi hanno chiuso ed è diventato un comune di emigranti che ora vuole rilanciarsi sul fronte turistico. E vuole farsi conoscere, appunto.

"Ma i toscani nel mondo – chiarisce l'assessore – possono diventare non solo ambasciatori nel mondo delle nostre bellezze turistiche e culturali, ma anche un tramite per iniziative imprenditoriali e commerciali". "Oltre a ricordarci naturalmente – sottolinea - i valori dell'accoglienza, nel rispetto delle regole".

La novità: nella legge i toscani "temporaneamente" all'estero

La revisione della legge sui toscani all'estero porta anche un'altra novità. Ci sono tre tipi di toscani nel mondo, riassume uno dei coordinatori. Ci sono i toscani nativi, quelli che in Toscana sono nati e poi emigrati. Sono rimasti pochi, ma anche ci sono. Ci sono i discendenti, di seconda e terza generazione. Ma ci sono anche i toscani che temporaneamente e per un periodo più limitato, magari un anno, due o tre o cinque, per lavoro o per studio, risiedono fuori della Toscana.

La fotografia dei toscani all'estero, in un mondo globalizzato, è in parte cambiata e e quei toscani entrano adesso a pieno titolo nella proposta della nuova legge. Con dei paletti, chiaramente. Non ci saranno per loro aiuti per il rimpatrio, non ci saranno corsi, borse di studio e contributi alle associazioni. "Ma quel mondo di lavoratori, studenti e manager andava intercettato - spiega il presidente vicario Nicola Cecchi -, perché spesso non è conosciuto ed invece ci può aiutare nella proiezione all'estero della nostra immagine e della nostra economia". Spendendo meno ed utilizzando la rete di chi all'estero già c'è. Cercando di mettere in contatto i talenti toscani nel mondo, le imprese di successo guidati da toscani all'estero o personalità di rilievo.

Nessun taglio ai fondi

Spetterà ad un regolamento declinare nel dettaglio novità ed attività future. Intanto l'assessore Nencini, che ricorda anche l'importanza di raccogliere le memorie di chi è emigrato, utilizzando anche concorsi letterari come quello di quest'anno, o di allacciare rapporti con università straniere,

assicura: "La manovra del governo di questi giorni sta portando nuovi tagli alle finanze delle Regioni. Ma farò di tutto per mantenere inalterati, anche per il prossimo anno, gli impegni di spesa per i toscani all'estero. Il bilancio è già stato tagliato l'anno scorso. E' un bilancio già molto stretto: si tratta di poco meno di un milione di euro (di cui trecento servono per il funzionamento degli organismi ndr). E cercherò di evitare nuove lesioni".

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