Salute
26 marzo 2012
13:32

Ospedali toscani, la 'pagella' del Ministero: anche nel 2010 la Toscana tra le Regioni migliori

FIRENZE - Netto miglioramento delle performance degli ospedali toscani nella "pagella" del Ministero, vale a dire il Programma nazionale esiti (PNE), gestito da Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari e regionali, e reso pubblico nei giorni scorsi. Non solo: la Toscana si conferma ancora una volta tra le Regioni migliori. In Toscana siamo tra i migliori per l'intervento chirurgico per la frattura del collo del femore (all'ospedale Versilia di Camaiore nell'85% dei casi viene fatto entro le 48 ore, rispetto a una media italiana del 31%); e anche per quanto riguarda la mortalit , sempre per l'intervento al collo del femore, a 30 giorni dal ricovero (nella AOU Pisana, il 2.16%, rispetto a una media nazionale del 4.89%). Anche i tempi di attesa per l'intervento al collo del femore sono migliori della media: a Carrara e a Piombino, 2 giorni, contro i 5 della media nazionale, con punte che toccano i 31 giorni (a Castel Volturno e Reggio Calabria). Al di sopra della media nazionale anche per la degenza per la colecistectomia laparoscopica: in 15 ospedali toscani, la degenza totale di 3 giorni, rispetto a una media nazionale di 4 giorni, con punte di ben 9 giorni. Buona posizione anche per la mortalit per ictus a 30 giorni dal ricovero: al Serristori di Figline, 3,6%, rispetto a una media nazionale del 9,94%, con punte addirittura del 35%. Invece siamo agli ultimi posti della classifica per la mortalit per tumore maligno del polmone a 30 giorni dall'intervento (a Careggi del 4.37%, rispetto a una media nazionale del 2%). E anche il dato della mortalit a 30 giorni dopo l'infarto miocardico acuto presenta valori peggiori rispetto alla media nazionale.

Il Ministero della Salute ha reso pubblici i risultati del Programma nazionale esiti (PNE), gestito da Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari e regionali, per conto del Ministero stesso. Il rapporto, basato sull'analisi dei dati 2005-2010, raccoglie i dati di attivit di 1.475 ospedali pubblici e privati accreditati, sulla base di 46 indicatori: dalla mortalit per ictus a 30 giorni dal primo accesso, al riacutizzarsi della BPCO (Bronco pneumopatia cronica ostruttiva), alla mortalit per tumore maligno del polmone, a quella per scompenso cardiaco, alla percentuale di parti cesarei.

Le strutture ospedaliere toscane esaminate nel Rapporto Agenas sono 86, con esiti nel complesso lusinghieri, pur nella loro eterogeneit . "Il quadro che emerge assai positivo - commenta l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - con risultati nella maggior parte dei casi migliori rispetto alla media nazionale. In Toscana gi da tempo abbiamo adottato il sistema di valutazione delle performance delle aziende sanitarie, che ogni anno viene curato dal MeS, il Laboratorio Management e Sanit della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Il rapporto dell'Agenas integra questa valutazione, offrendoci altri elementi su cui lavorare per migliorare i risultati non ancora soddisfacenti e consolidare le best practice. Da quest'anno, accanto all'ormai ben noto "bersaglio" del MeS, abbiamo introdotto anche i dati dell'Agenas nel sistema di valutazione delle aziende. I dati aggiornati del 2010 ci consentono ora di proseguire in questo percorso".

Le best practice toscane

1. Scompenso cardiaco congestizio: mortalit a 30 giorni dal ricovero. Fondazione Monasterio-Pisa primo ospedale su 646

2. Ima (Infarto miocardico acuto) con esecuzione PTCA (percutaneous transluminal coronary angioplasty) entro 48h, mortalit a 30 giorni: Lucca primo su 180 ospedali

3. Ima senza esecuzione PTCA entro 48h, mortalit a 30 giorni: ospedali riuniti Valdichiana secondo su 358 ospedali

4. Ima: mortalit a 30 giorni su 383 ospedali: ospedali riuniti Valdichiana (3 ), Carrara (19 ), Prato (28 ) e Torregalli (30 )

5. Proporzione trattati con PTCA: Arezzo (5 ) con il 75% di trattati, Careggi (14 ) con il 67% su 439

6. Ictus: mortalit a 30 giorni dal ricovero: 14 Lucca, 16 Pescia

Best practice ospedalizzazione:

1. Provincia di Arezzo prima per ospedalizzazione per amputazione arti inferiori e per asma senile

2. Lucca prima per ospedalizzazione per scompenso cardiaco

Tra le prime:

1. Firenze seconda per asma pediatrico e seconda per diabete con complicanze a lungo termine

2. Lucca e Massa per diabete non controllato senza complicanze

3. Lucca per diabete con complicanze a breve termine, per infezioni del tratto urinario e ipertensione arteriosa

Nel 2010, rispetto al 2009, permangono alcune criticit , ma nello stesso tempo si registrano significativi miglioramenti. Decisamente migliorata nel 2010 rispetto al 2009, la mortalit a 30 giorni dal ricovero per infarto miocardico acuto; la mortalit a 30 giorni post riparazione di aneurisma non rotto dell'aorta addominale e rivascolarizzazione carotidea; le riammissioni ospedaliere per ictus entro 30 giorni. Apparentemente, le criticit che invece rimangono sono, per esempio, quelle relative ai pazienti colpiti da infarto miocardico acuto trattati con rivascolarizzazione coronarica percutanea entro le 48 ore dal ricovero. In realt , questi dati vanno letti su base di Asl di residenza. Se l'analisi viene fatta in base alla Asl di residenza, la Toscana risulta assolutamente la migliore. Per esempio, mentre il dato della mortalit a 30 giorni post IMA senza esecuzione di PTCA presenta valori significativamente peggiori rispetto alla media nazionale per l'azienda ospedaliero universitaria di Careggi e per la Asl di Arezzo, queste criticit si annullano se interpretate dal punto di vista dell'azienda di residenza e non pi per soggetto erogatore. A questo proposito utile mostrare la forte presenza nella regione Toscana di una rete cardiologica appropriata capace di prendersi carico dei pazienti infartuati. Lo dimostrano i dati, riportati in forma di mappa, della Societ Italiana di Cardiologia Invasiva (GISE) che risalgono al 2009, cos come i dati di esito del PNE.

Negli stessi ambiti, si rilevano in Toscana sia best practice che criticit su cui intervenire: per il tumore maligno del polmone, per esempio, criticit a Careggi, ma ottimi risultati nell'AOU Pisana; e se per alcuni interventi di cardiochirurgia l'AOU Pisana presenta criticit , sono ottimi invece i risultati di Careggi e della Fondazione Monasterio.

"Piena trasparenza, non abbiamo nulla da nascondere - dice l'assessore Scaramuccia - E' importante monitorare costantemente le performance. Un esempio: la frattura del collo del femore un indicatore che stiamo monitorando da qualche anno, e infatti i risultati sono notevolmente migliorati. Il valore di questo strumento proprio legato al confronto, che stimola al miglioramento. Confronto tra le performance dei diversi anni. E confronto anche tra regioni. La Toscana si colloca sempre tra le regioni migliori".

Alcune precisazioni: questi indicatori riguardano solo una piccola parte della produzione ospedaliera, nettamente sotto il 50 % e quindi non si pu fare la graduatoria degli ospedali; sono comunque basati su dati amministrativi, che difficilimente registrano tutte le complessit che un paziente grave ha e quindi sistematicamente i risultati sono peggiori per quegli ospedali che ricoverano pazienti pi gravi, e risultano meglio ospedali che accolgono pazienti meno complessi, sono basati su piccoli numeri e quindi possono variare molto da un anno all'altro anche in base alla casualit .

Il confronto con le altre regioni

Dal confronto con i dati di altre regioni "virtuose", come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, emerge che, per esempio, la Toscana ha performance nettamente migliori delle altre tre regioni per quanto riguarda la frattura del collo del femore, la mortalit a 30 giorni per interventi chirurgici non oncologici, la proporzione di colecistectomie laparoscopiche, la mortalit per infarto a 30 giorni dal ricovero (migliorata ulteriormente dal 2009 al 2010). Mentre presenta esiti meno favorevoli delle altre regioni per quanto riguarda la mortalit a 30 giorni dall'intervento per tumore maligno al polmone, la mortalit a 30 giorni per BPCO, la mortalit a 30 giorni per by/pass aortocoronarico.

Un sistema sanitario sano e dinamico

La conferenza stampa stata anche l'occasione per fare il punto sullo stato di salute della sanit toscana. Pochi giorni fa' l'assessore aveva fatto una comunicazione alla IV Commissione del Consiglio Regionale sul quadro economico degli ultimi anni, lo scenario futuro, i pilastri dell'evoluzione del sistema sanitario regionale. "Il sistema sanitario toscano sano - ha detto l'assessore - La salute garantita dal suo dinamismo, dall'adattabilit ai cambiamenti, dalla flessibilit che ha dimostrato e continua a dimostrare a fronte delle sfide che negli ultmi anni si trovato a dover fronteggiare. Oggi affrontiamo le difficolt del presente e le complessit del futuro, certi di aver sempre perseguito razionalit e sostenibilit ".

Il quadro economico degli ultimi anni

Le risorse reali a disposizione sono diminuite: da 6.580,68 milioni di euro nel 2009, a 6.716,11 nel 2010, a 6.629,64 nel 2011, a 6.548,71 nel 2012 (-1,22%). Nonostante questo, la Toscana continua a riconfermarsi come unica Regione in Italia ad aver mantenuto i conti della sanit in pareggio senza aumento della pressione fiscale.

Le manovre adottate in successione dal precedente governo hanno prodotto, per il periodo 2013-2015, riduzioni di risorse pari a circa 17 miliardi. "La risposta da parte del sistema alla sfida imposta dai tagli delle risorse - sottolinea l'assessore - stata di grande reattivit . Grazie alla capacit manageriale dimostrata dalle aziende sanitarie, e ad un necessario rafforzamento della governance regionale, si ottenuta una contrazione dei costi, liberando risorse da reinvestire nella qualit dei servizi e nell'ammodernamento del sistema nel suo complesso. In virt degli sforzi e dell'impegno congiunto di tutti, la Toscana ha potuto confermarsi tra le regioni pi virtuose nel panorama nazionale".

Gli investimenti in sanit

Per il triennio 2011-2013 previsto un impegno complessivo di risorse pari a circa 1.150 milioni di euro, dei quali circa 785 milioni per edilizia ospedaliera, 264 per attrezzature sanitarie e informatiche, e oltre 100 milioni per lo sviluppo dei presidi territoriali. Nel biennio successivo, 2014-2015, si prevede un ulteriore impegno di 827 milioni di euro. I principali investimenti riguarderanno il completamento della rete ospedaliera, l'innovazione tecnologica, la rete delle strutture territoriali e la telemedicina.