Lavoro
Sociale
31 maggio 2012
10:00

Patto contro lo sfruttamento per il reinserimento delle vittime della tratta

FIRENZE L'inclusione sociale e l'inserimento lavorativo delle vittime della tratta di uomini, donne, ragazzi che vivono o transitano nella nostra regione l'obiettivo dell'intesa firmata oggi dalla Regione (assessorati al welfare e alle attivit produttive) e dall'Unione delle Province Toscane, con il proposito di realizzare un sistema regionale di servizi, con articolazioni sul territorio.

L'idea nasce dalla constatazione che anche la Toscana , come l'Italia, terra di transito o destinazione di molte delle persone vittime di violenza e di sfruttamento a carattere prevalentemente sessuale ma anche lavorativo. Si tratta, nella maggioranza dei casi, di giovani donne o di ragazzi provenienti soprattutto dalla Romania, ma anche dall'Albania, dalla Nigeria, dal Pakistan. Proprio per questo da tempo la Regione lavora come capofila e partner di progetti transnazionali. Con la Romania, stato siglato nel 2008 un protocollo d'intesa per l'inserimento al lavoro, che coinvolge anche lo Stato italiano e altre regioni.

"L'intesa con le Province - osserva l'assessore al welfare Salvatore Allocca punta a mettere a sistema le esperienze nate all'interno di questi progetti e portate avanti da tutti quei soggetti che sono chiamati ad operare per contrastare la riduzione in schiavit degli esseri umani. Grazie a queste sinergie contiamo di predisporre servizi di pronta accoglienza, assistenza e reinserimento socio-lavorativo delle vittime".

"Si tratta - spiega l'assessore alle attivit produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini - di strumenti che grazie all'emersione del lavoro irregolare e al sostegno a forme di occupazione legali, si propongono di estirpare e prevenire il fenomeno, cos come previsto dalla carta dei diritti fondamentali dell'Ue, da atti delle Nazioni Unite e di altri organismi nazionali e internazionali. Anche la Toscana, purtroppo, interessata al triste fenomeno, che pensiamo di contrastare efficacemente dando a queste persone opportunit di inserirsi nel mercato del lavoro regolare, e creare le basi per sottrarsi o non cadere vittima del traffico clandestino".

Le province metteranno a disposizione l'esperienza maturata nel contrasto al fenomeno, realizzando con una metodologia comune, progetti specifici sul territorio insieme a tutti i soggetti che operano nel settore, con l'obiettivo dell'inserimento lavorativo delle vittime.

In particolare, la Regione si impegna a mettere a disposizione 200 mila euro e gli strumenti contenuti nel progetto Con-trat-to (Contro la tratta in Toscana) e nel protocollo d'intesa sottoscritto con la Presidenza del consiglio dei ministri italiana e la Romania.

Secondo l'Atlante sociale sulla tratta, pubblicato dal Cesvot nel 2011, in Toscana negli anni 2009-2011 si sono rivolte agli operatori di strada presenti ad Arezzo, Firenze e Pisa circa 13 mila persone, di cui 38 minori e 76 transessuali. Le nazionalit di provenienza sono prevalentemente Romania, Nigeria, Albania e Sudamerica. La principale tipologia di sfruttamento quella sessuale, seguita da sfruttamento lavorativo, matrimonio coatto, accattonaggio.