Cultura
28 gennaio 2013
22:01

Per i ragazzi del Treno della memoria un film testimonianza sulla tragedia del Ghetto di Varsavia

Per i ragazzi del Treno della memoria un film testimonianza sulla tragedia del Ghetto di Varsavia

CRACOVIA (PL) Mentire, mentire sempre per sopravvivere, l'obiettivo primario di ogni essere vivente. Il docu-film di Marian Marzynsky "Never forget to lie " (Non dimenticare di mentire) la storia di una grande bugia a fin di bene, ripetuta fino a crederci dal piccolo ebreo scampato alla tragedia del Ghetto di Varsavia perché messo in salvo dai suoi genitori; mentre intorno alla sua famiglia sparivano parenti e amici, fino alla rivolta e alla distruzione del quartiere ebraico dalla capitale polacca da parte dei nazisti, particolarmente violenti per aver subito scacco per una mese da parte di forze armate soprattutto di una disperata volontà di riconquistare una dignità violata.

Rifugiato in una comunità cattolica, Marian si finse cattolico, aiutato da un falso certificato e dal fatto di non essere stato circonciso per decisione dei suoi genitori. Ma mentire, e soprattutto grazie a questo sopravvivere a tanti altri, ti segna dentro, ha affermato Marzynsky nel vivace dibattito con i cinquecento studenti del Treno della memoria che hanno seguito nel pomeriggio, in un cinema di Cracovia, la proiezione. E riesci solo tardi a fare i conti con te stesso. Oppure non lo fai, puoi parlare dell'Olocausto, come ha fatto Polansky con Il pianista, ma non della tua storia. "Io ad un certo punto delle mia vita ho deciso che dovevo fare i conti con la mia storia, e sono tornato in quei luoghi a riparlare con coloro che avevano attraversato e condiviso quanto allora accadde" ha sottolineato il regista.

Concludendo l'incontro, Ugo Caffaz, coordinatore del Treno della memoria,  ha voluto sottolineare che certo ciascuno deve fare i conti con il proprio bagaglio di esperienze e di storie, ma anche che non esistono scorciatoie per le responsabilità collettive, da cui nemmeno gli italiani sono esenti. "I crimini di guerra non possono trovare che la via della condanna ha aggiunto senza possibilità di perdono. Non potranno esistere amnistie per chi ha compiuto e compie atti contro l'umanità . Dobbiamo dire no alla vendetta, ma attraverso atti di giustizia nulla deve restare impunito". E il pensiero va all'azione decisa che la Regione Toscana sta conducendo perchè non si chiuda il sipario su stragi come quella di S. Anna di Stazzema, a causa di decisioni assolutorie assunte dalla magistratura tedesca sui crimini di guerra come quello che colpì allora popolazioni inermi.