Ambiente
Territorio e Paesaggio
11 aprile 2015
14:09

Piano del paesaggio, ecco la scheda

Il Piano paesaggistico della Regione Toscana

Il paesaggio l'identit stessa della Toscana. Un paesaggio che suscita il massimo di localismo e universalismo. Localismo che nasce dall'attaccamento al paesaggio in cui si nati e che genitori e nonni hanno contribuito a costruire e plasmare, e universalismo perch l'icona toscana archetipo stesso dell'umanesimo. Per questo un Piano paesaggistico come quello toscano era prevedibile che suscitasse quell'eccesso di reazioni che si sono verificate. Il piano uno strumento che vuole regolare il rapporto tra uomo e natura in Toscana, cos come si sviluppato nei decenni, mirando a tutelare la bellezza di questa costruzione dentro le trasformazioni necessarie per la vita economica e sociale dei suoi abitanti. Il paesaggio l'ambito dentro cui lavoriamo e produciamo bellezza. Il piano paesaggistico detta le regole per tutelare la bellezza legata al lavoro e alla produzione, nella consapevolezza che senza il lavoro anche il paesaggio viene meno.

Con questa premessa il presidente Rossi illustra il "lavoro ben fatto" del Piano paesaggistico.

Agricoltura

Con il Piano incentiviamo lo sviluppo dell'agricoltura, rendendo recuperabili pi di 200.000 ettari che un tempo erano agricoli e che sono stati negli anni abbandonati e infestati dal bosco che avanza. Per recuperare questi terreni baster fare domanda al Comune, allegando foto o descrizioni catastali per ripristinare le colture originarie.

Dopo discussioni, polemiche, modifiche al testo questo il compito che viene riconosciuto al paesaggio rispetto all'agricoltura: "favorire nelle trasformazioni legate alle esigenze economiche e sociali dell'attivit agricola il mantenimento degli assetti agrari tradizionali". Vogliamo un'agricoltura competitiva. Il seminativo arborato della mezzadria non c' pi , andato perso. Le colline dolci, i terrazzamenti ben fatti si sono trasformati con la fatica delle persone. In molte schede di ambito stato dunque filtrato questo messaggio di mantenimento o meglio ricostruzione della maglia agraria tradizionale, dei corridoi verdi, delle reti ecologiche. Bellezza, della variet , della diversit . Il rischio se no quello dell'omologazione, di avere paesaggi simili alla Langhe piemontesi o alle colline del Veneto.

 

Cave

Le cave hanno plasmato e completato il paesaggio apuano, conferendogli unicit . Questo viene pienamente riconosciuto, ma oggi sarebbe miope non vedere che nuove tecnologie e nuove esigenze di mercato hanno un impatto amplificato, che, se non regolato, rischia di intaccare una identit millenaria.

 

Vip, "Valutazione di impatto paesaggistico" che riguarder le varianti cosiddette sostanziali: nuove cave e nuovi fronti di cava. Le varianti sostanziali saranno sottoposte alla valutazione della Commissione paesaggistica regionale (che avr a disposizione 60 giorni di tempo per rispondere).

 

Pab, "Piani attuativi di bacino", la seconda novit . Dovranno essere presentati dai privati oppure dai Comuni, per regolare i rapporti tra cave e la frammentazione delle attivit di estrazione.

Vip e Pab riguardano tutte le cave del territorio regionale.

 

Sopra i 1.200 metri non possibile aprire nuove cave. Andando cos verso l'esaurimento delle concessioni.

Il 90% della cave toscane si trova nel territorio apuano, di cui vogliamo tutelare lo skyline, il 95% delle cave sta sotto i 1.200 metri di altezza.

Sopra i 1.200 metri sono 18 le cave attive e altrettante sono le cave dismesse. Quelle attive potranno essere coltivate fino a esaurimento dell'autorizzazione presentando per un progetto di "Piano di recupero paesaggistico" da attuare entro 6 anni. Viene data la possibilit di riparare le ferite inferte alle vette e ai crinali. In pratica le vette non potranno pi essere scapitozzate.

Unica eccezione al di sopra del 1.200 metri sono le cave riconosciute come essenziali per la vita di comunit locali, come Minucciano e Levigliani.

Grande attenzione al lavoro, che leggibile anche nella nuova legge sulle cave. Peraltro entro due anni dovr essere lavorato sul posto il 50% del marmo estratto, producendo nuova occupazione. I lavoratori non hanno niente da temere, l'occupazione potr aumentare e il marmo estratto avr pi valore.

Costa e litorali

Tutela massima. Sugli arenili, sulla sabbia  e su dune fisse e mobili si potranno installare solo strutture mobili, purch con attenzione agli elementi cromatici materiali e altezze tipiche della costa.

Prolungamento da 90 a 180  la permanenza delle strutture rimovibili, in modo da adeguarci alla richiesta di prolungamento della stagione estiva.

Al di fuori delle sabbie e dune, dove c' l'esistente, sono consentiti interventi di ristrutturazione, riqualificazioni e cambi di destinazione di uso come previsti dagli strumenti urbanistici vigenti, con ampliamenti fino al 10% se finalizzati al miglioramento dell'offerta turistica.

In generale

Il Piano ribadisce i concetti della legge 65 sul consumo di suolo e della legge 21 che vieta l'edificazione in tutte le aree a rischio idraulico. La parola chiava "arginare" il consumo di suolo, tracciare un margine intorno all'abitato e a ci che abitato e segnare, come dice la 65, il perimetro intorno all'urbanizzato.

 

Da qui discendono consigli, indirizzi, orientamenti e direttive: termine quest'ultimo che riprendiamo dalla terminologia dell'Unione europea per fissare un obiettivo e indicare i percorsi raggiungerlo.

 

Vogliamo proteggere il territorio dalle aggressioni speculative in una terra ambita e che fa gola a troppi. Con questo piano vogliamo costruire un tetto sul paesaggio toscano che lasci filtrare luce e acqua ma fermi le aggressioni speculative compreso l'attivit illegali e criminali.

 

Il nostro obiettivo la qualit .

Chiediamo di evitare urbanizzazioni diffuse e conurbazioni senza soluzioni di continuit lungo le strade. Chiediamo anche di tutelare la morfologia dei luoghi, la vista dei centri storici e di non costruire sui crinali.

Nel piano abbiamo inserito questa frase: "Assicurare che eventuali nuove espansioni e nuovi carichi insediativi siano coerenti con tipologie edilizie, colori e altezze e opportunamente inseriti nel contesto paesaggistico senza alterarne la qualit morfologica e percettiva".

Non vogliamo mummificare la Toscana, ma vogliamo tutelarne la bellezza dentro le trasformazioni. In questo senso non c' l'uomo da una parte e la natura dall'altra.

L'approvazione di questo piano una vittoria della politica, che afferma l'interesse generale su quelli particolari e persegue l'equilibrio tra tutela e sviluppo. Non dimentichiamoci che la Toscana conosciuta e amata in tutto il mondo e ha bisogno della massima cura. Il 20 marzo il governo Obama, dopo 4 anni di lavoro, ha emanato un regolamento sul fracking non per vietarlo ma per arginarne gli effetti distruttivi, rispetto alla tutela del territorio e dell'ambiente, anche gli Usa sono disposti a rivedere il principio dell'indipendenza energetica.