Agroalimentare
2 luglio 2013
15:26

Piante in quarantena a Pistoia, Salvadori rassicura i produttori: 'La certificazione è una garanzia'

 FIRENZE - "La certificazione delle piante è una garanzia per le esportazioni e per tutti i produttori, serve a garantire il buon nome della Toscana e delle nostre aziende."

Così l'assessore all'agricoltura della Regione, Gianni Salvadori, interviene sulla questione della quarantena posta dal servizio fitosanitario regionale per alcune tipologie di piante (viburno, rododendo e camelia) sospettate di essere infettate da un fungo patogeno.

"Abbiamo potenziato il servizio fitosanitario regionale – continua Salvadori – passando da poche unità a 35 ispettori dislocati su tutto il territorio regionale proprio per dare alle aziende il massimo delle garanzie e la massima rapidità. A Pistoia, vista l'importanza del settore florovivaistico, ci sono 9 ispettori e un laboratorio diagnostico di fitopatologia con 4 tecnici, in grando di assicurare rapidità e capillarità."

 L'assessore intende poi rassicurare gli operatori. "Le piante, che in questo momento sono in fase di "attenta osservazione" sono il viburno, la camelia e il rododendro, ma solo sul viburno e solo in due vivai abbiamo trovato il fungo patogeno. Le piante che ne erano affette – continua l'assessore regionale - sono state acquistate da paesi del Nord Europa, dove questo patogeno è presente. Non c'è ragione di fare allarmismi – sottolinea Salvadori – anzi, è stata proprio l'attenta azione del servizio fitosanitario regionale a impedire che l'infezione potesse allargarsi."

Infine l'aspetto concernente le vendite. "Abbiamo messo in quarantena queste piante per evitare che si diffondesse l'infezione e che potessero uscire prodotti non sani. Questo non significa un blocco assoluto, ma che tutti i prodotti "in osservazione" devono essere controllati prima di essere messi in vendita. Se risultano sani – rassicura l'assessore – non solo si possono vendere, ma con la garanzia del servizio sanitario regionale sull'assenza di patogeni. Abbiamo uomini e mezzi per fare presto e bene. Dunque – conclude Salvadori – non parlerei di danni, perchè i danni non ci sono e invece ci sarebbero stati se non fossimo intervenuti in tempo con la quarantena. "