Università e ricerca
15 gennaio 2015
14:37

Piccoli artisti crescono. Scandicci, Prato e Copenhagen insieme per educare al bello

FIRENZE - "Mi ci sono voluti alcuni anni per imparare a dipingere come i pittori del Rinascimento; per imparare a dipingere come fanno i bambini mi ci voluta tutta la vita". Cos Pablo Picasso con un concetto posto alla base di un "diario" particolare: quello che chiude un progetto italo-danese sull'utilizzo dell'arte, nelle scuole per l'infanzia, come strumento di comunicazione dei bambini e come approccio alla scoperta dei musei. Un progetto (I CARE) che per due anni di scambi fra insegnanti ha unito Regione Toscana e Comune di Copenaghen, tre scuole per l'infanzia di Scandicci e tre scuole analoghe nel distretto danese di Valby oltre a due istituzioni museali: il Pecci di Prato e il National Kunst di Copenhagen.

Concluso il progetto, i risultati sono stati presentati oggi a Prato, proprio nel Centro per l'Arte Contemporanea, anche in base a un "diario di bordo" nel quale insegnanti e operatori museali hanno raccontato "le esperienze reciproche, le buone prassi, le metodologie e gli approcci didattici di un percorso come ha sottolineato l'assessore regionale Emmanuele Bobbio in apertura dei lavori che ha confermato e rilanciato le straordinarie potenzialit dell'arte come strumento educativo".

500 i bambini coinvolti nelle 6 scuole (Turri, Ciari, Makarenko di Scandicci; Benedikte, Anne-Marie, Margreth di Copenhagen, dai nomi delle tre principesse danesi) e, a loro fianco, 50 fra insegnanti e dirigenti scolastici oltre a 4 formatori dai due musei. Children Art Relationship Education (CARE), dentro il partenariato Comenius Regio nell'ambito del programma comunitario Lifelong Learning, iniziato nell'estate 2012 per concludersi nel giugno scorso e si concretizzato in 8 visite di studio con una conferenza finale e la predisposizione del documento oggi presentato a Prato. 55 mila euro (di cui 40 mila cofinanziati dalla Commissione Europea e il resto da fondi proprio dei vari partner) il costo totale del progetto. Tutti i risultati (fra cui un modello didattico-pedagogico e una mostra virtuale sulle immagini create dai bambini) sono consultabili in una piattaforma on-line (http://www.wideminds.eu). Come emblema del biennio stato semplice attingere alla favolistica dei due Paesi puntando sulle suggestioni di Pinocchio e della Sirenetta.

Di particolare interesse le differenze emerse nelle metodologie usate dagli operatori didattici dei due musei per avvicinare i pi piccoli all'arte: gli educatori danesi scritto nel documento "partono dall'opera d'arte e la traducono in emozioni, sentimenti e sensazioni in un processo che culmina nella libera espressione di ciascun bambino sulle sensazioni ricevute liberamente senza regole". Nel metodo italiano, invece, "l'esperienza di creativit e di approccio all'opera d'arte guidata e fatta di regole". Nel modello comune, che alla fine stato individuato, sono confluite le migliori pratiche di entrambe le esperienze e sono stati individuati i principi ritenuti pi efficaci per coinvolgere i bambini: fra questi la massima libert di espressione davanti a un'opera d'arte e la sottolineatura della dimensione giocosa dell'arte.

Dall'esperienza danese sono emerse, per le scuole toscane, almeno tre necessit di cambiamento: maggiore comunicazione e trasparenza nel dialogo con i genitori (in Danimarca, ad esempio, normale fare foto ai piccoli, senza il permesso dei genitori, mentre giocano e imparano a scuola), aumento delle attivit all'esterno della scuola a prescindere dal meteo (nonostante la piovosit e il freddo atmosferico, certo maggiori che in Toscana, i piccoli danesi giocano tutti i giorni all'esterno della scuola), maggiore libert nell'utilizzo di strumenti ritenuti pericolosi (nelle scuole danesi ai piccoli, ad esempio, permesso di usare il coltello per affettare la frutta cos come possono liberamente prepararsi il pane e cucinare le verdure coltivate nei giardini delle scuole). Ma pure i danesi hanno imparato qualcosa dal modello italiano; ad esempio la necessit di arredi costruiti a misura di bambino: senza spigoli e con maniglie raggiungibili anche dai pi piccoli.