Economia
7 febbraio 2011
9:10

Prato, prove di dopo crisi. Così lavoro, export, cassa integrazione

PRATO – A Prato la crisi è stata più dura che in altre zone della Toscana. Ed è stata più lunga, perché  il sistema produttivo era già stato insidiato nel suo cuore manifatturiero, il tessile, dai profondi cambiamenti strutturali in atto a livello mondiale: globalizzazione, competizione sui costi con i paesi emergenti, costituirsi di un "distretto parallelo" ad opera dell'immigrazione cinese. Ma oggi anche nel distretto, si avvertono i primi timidi segnali – da prendere con estrema cautela - di una inversione di tendenza. Li rilevano i dati dell'Osservatorio regionale sul mercato del lavoro e l'approfondimento svolto dal Settore lavoro su dati Istat e Unioncamere e Unione industriale pratese.

Export E' soprattutto l'export a registrare un incremento. Nel terzo trimestre 2010 l'incremento è stato del 23,2%, finalmente ad un valore positivo che, rispetto l 2008, prima della crisi, risulta essere di + 10,9%. Fra i settori più dinamici, si segnalano i tessuti ortogonali, filati per maglieria, tessuti a maglia, confezioni e abbigliamento.

Occupazione Se ancora la disoccupazione resta superiore alla media regionale, con un tasso 2010 che si prevede attestato sull'8% contro il 7,2 del 2009 (Toscana fra il 6,3 e il 6,5% contro il 5,8% del 2009), i dati sul terzo trimestre 2010 segnalano una crescita nel numero degli avviamenti, aumentati del 22,9%, a fronte di un aumento del 4,9% toscano. I settori con più movimenti sono abbigliamento, servizi, commercio. Ancora negativo il saldo fra avviamenti e cessazioni del settore tessile (-20), come pure per le costruzioni, maglieria, metalmeccanico.

I contratti prevalenti sono quelli a tempo determinato, a progetto, part time.

Importante il fatto che il 54% delle assunzioni ha riguardato donne che, per la prima volta dopo anni sembrano finalmente recuperare terreno.

Cassa integrazione La cassa integrazione in deroga ha svolto un ruolo chiave nel sopperire alla copertura insufficiente da parte degli ammortizzatori sociali tradizionali. La Regione si è subito mossa, nei confronti  del governo centrale, per fare della cassa integrazione in deroga la linea di intervento principale per tutelare l'occupazione nelle aree di crisi. Dal maggio 2009 gestisce direttamente le richieste. A Prato questo strumento è stato essenziale per la tenuta sociale negli ultimi anni.

Nel biennio 2009-2010 le imprese che ne hanno fatto richiesta nella provincia di Prato sono state 1.163, i lavoratori che ne hanno usufruito 5.294.