Salute
6 giugno 2013
12:38

Prevenzione del disagio psichico delle donne detenute, progetto della Asl 11

FIRENZE 'Penelope' il nome del progetto proposto dalla Asl 11 di Empoli e finanziato dalla Regione per dare assistenza alle detenute femminili della Casa circondariale di Empoli riguardo alla prevenzione del disagio psichico. Progetto e relativo finanziamento (poco pi di 25mila euro) sono stati approvati durante l'ultima seduta delle giunta regionale.

Le finalit di 'Penelope' rientrano negli obiettivi contenuti nel Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012-2015 che, tra le sfide per la salute in carcere, prevede la condivisione con l'Amministrazione Penitenziaria l'adozione di scelte politiche che pongano attenzione particolare all'ambiente, ai luoghi di vita, alla formazione, al lavoro, alle relazioni ed in generale a tutti i fattori che possono migliorare le condizioni di vita della popolazione detenuta e prevenire il disagio psichico.

In quest'ottica 'Penelope' punta principalmente a realizzare alcune azioni che permettano alle detenute di tenere stili di vita tali da non rendere necessario l'accesso ai servizi di salute mentale. Le azioni consistono anzitutto nel favorire nelle donne la crescita di una consapevolezza critica riguardo alle condotte antigiuridiche che ne hanno determinato la detenzione, stimolarne una volont di cambiamento ed acquisire capacit e competenze specifiche che potranno essere utilizzate in un futuro reinserimento sociale e lavorativo. Quest'ultima, in particolare, verr realizzata attraverso corsi di formazione e alfabetizzazione informatica che prevedono, al termine della frequenza, il rilascio dell'ECDL, nota anche come Patente europea per l'uso del computer. Le detenute, una volta ottenuto il riconoscimento, potranno svolgere alcune mansioni amministrative individuate dalla Asl attraverso l'utilizzo di 5 postazioni pc allestite all'interno della Casa circondariale.

La Casa circondariale ospita di norma tra le 15 e le 25 donne con una condanna o residuo di pena non superiore ai 5 anni. In genere sono donne con et media di 35 anni, met italiane e met straniere. L'istituto si caratterizza per un regime di trattamento avanzato, le persone ammesse devono avere un buon grado di autonomia e autogestione. Sotto il profilo giuridico molte delle detenute sarebbero in grado di accadere ai vari benefici (alcune di loro ad esempio usufruiscono di permessi) e quasi la met anche di svolgere attivit all'esterno. Secondo gli ultimi dati in possesso, al 1 gennaio 2013 ci sono 24 detenute.