Economia
Salute
8 aprile 2015
15:41

Progetto Lavoro Sicuro, Rossi: "Il piano straordinario sta dando i primi effetti"

PRATO - Iniziano a produrre i primi risultati le ispezioni nelle aziende cinesi (e non solo cinesi) del distretto tessile: almeno in prospettiva. Il dato avr bisogno di verifiche: solo una proiezione dei rilevamenti di un paio di mesi e riguarda solo Prato. Ma incoraggiante.

Se da settembre ad oggi la percentuale di irregolarit trovate nel corso dei controlli non sembra in sostanza cambiare e rimane alta solo trenta aziende su cento sono in regola, la met appena a Prato - il dato pi interessante e per certi versi clamoroso riguarda le aziende che dopo la visita degli ispettori dell'Asl pagano e soprattutto decidono di mettersi in regola. "Sono proiezioni su dati parziali" spiega il presidente della Toscana, Enrico Rossi. "Ma i numeri racconta ci dicono che a Prato qualcosa forse sta cambiando e tra chi gi rispettava le norme, chi si adegua dopo o chi ha deciso di aderire al patto per il lavoro sicuro, alla fine oltre il 70 per cento delle imprese del distretto parallelo sarebbero orientate a rientrare sui binari della legalit e del rispetto delle regole". Sette imprese su dieci ottemperano infatti alle prescrizioni, il che in prospettiva, con 7.700 controlli da portare a termine entro il 2016, pu avere effetti importanti e ribaltare l'attuale situazione di irregolarit .

Il presidente della Toscana lo sottolinea nel corso dell'iniziativa organizzata oggi dalla Cna di Prato per fare il punto sulle prospettive economiche del distretto, l'integrazione e la sicurezza. Una riflessione a due anni dalla nascita di Cna World China, primo raggruppamento di imprese cinesi in Italia: all'interno di un'azienda cinese, l'"Andrea&Yaoli" di via Galcianese, che costituisce una prima assoluta. Presente anche il console cinese Wang Fuguo. "A Prato spiega il presidente Rossi se alle 130 imprese trovate in regola sommiamo le 515 che si sono adeguate a seguito delle prescrizioni e le 165 che hanno aderito al patto per il lavoro sicuro, ne scaturisce una tendenza confortante che potr trovare sviluppo nei prossimi mesi".

L'appuntamento diventa cos l'occasione per un bilancio sui primi sette mesi del progetto Lavoro Sicuro: un piano lanciato dalla Regione dopo il rogo della Teresa Moda in cui persero la vita, il 1 dicembre 2013, sette operai cinesi che nella fabbrica lavoravano, un piano per garantire il diritto (e dovere) ad un lavoro sicuro ma anche appunto l'emersione e regolarizzazione di quelle aziende che oggi lavorano a nero, non rispettano tutte le regole o evadono il fisco. Un progetto che riguarda l'intera area metropolitana con il controllo di 7.700 aziende in tre anni, entro il 2016: oltre cinquemila solo a Prato, le altre tra Firenze e Pistoia. Un progetto che ha portato ad assumere 74 ispettori delle Asl per tre anni e che prevede, parallelamente alle ispezioni, anche un patto per la regolarizzazione ed emersione delle imprese con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e gli ordini professionali.   (Walter Fortini)