Economia
16 aprile 2013
13:50

Progetto Nicer: sull'attrazione investimenti la Toscana fa scuola

FIRENZE La Toscana fa scuola per quanto riguarda la capacit di attrarre investimenti esteri. Si svolger domani, mercoled 17 aprile, a Wroclaw, in Polonia, l'evento finale del progetto Nicer (Networks for the internationalization of cluster excellence in Regions) il cui obiettivo quello di evidenziare e condividere buone pratiche ed esperienze, passate e presenti, di pubbliche amministrazioni ed agenzie di sviluppo regionali sul tema dell'attrazione di investimenti diretti esteri.

Capofila del progetto il PIN - Polo Universitario Citt di Prato. Il progetto finanziato nell'ambito dell'operazione Interreg IVC District+ (www.districtplus.eu), di cui la Regione Toscana a sua volta regione capofila e che vede coinvolte le regioni Vastra Gotaland (Svezia), West Midlands (Regno Unito), Sassonia Anhalt (Germania), Bassa Slesia (Polonia) e Contea di Brasov (Romania).

L'evento vedr la partecipazione dei partner provenienti dalle regioni partecipanti, che condivideranno la loro esperienza con un pubblico formato da rappresentanti delle autorit nazionali e regionali polacche e da business centre dedicati all'attrazione degli investimenti stranieri in Bassa Slesia.

Nel corso della conferenza verranno presentate le buone pratiche identificate sul tema dell'attrazione di investimenti diretti esteri nelle regioni coinvolte, oltre agli studi di fattibilit sul loro potenziale di trasferibilit , per concludere con le prospettive future di tali politiche nella prossima programmazione regionale

In particolare, per quanto riguarda la Toscana, verranno presentate due esperienze: il supporto all'insediamento di competenze di Ricerca e Sviluppo, in sinergia con il sistema universitario toscano e in un processo comparativo a livello europeo; l'intervento per la creazione di un consorzio di subfornitura per il consolidamento degli investimenti di una multinazionale americana in Toscana. Quest'ultimo caso stato individuato dalla Regione Bassa Slesia (Polonia) come buona pratica trasferibile sul proprio territorio.