Istituzioni
7 ottobre 2015
15:32

Province, Bugli: "Toscana prima Regione a definire riordino"

Firenze - La Toscana stata la prima Regione italiana a dotarsi di una legge di riordino istituzionale per risolvere il nodo del riassorbimento delle funzioni e del personale delle Province. "Si tratta del pi pesante riordino istituzionale degli ultimi decenni", ha spiegato l'assessore regionale alle riforme istituzionali Vittorio Bugli intervenendo in Consiglio regionale con una comunicazione sul tema.

 

"Ci saranno cambiamenti enormi, ma proprio per questo rappresenter una grande opportunit per riavvicinare i cittadini alle istituzioni, semplificare la pubblica amministrazione, aumentarne la trasparenza e la produttivit ".

 

"I principi che ci hanno guidato in questo lavoro - ha detto Bugli - sono stati sussidiariet , adeguatezza e differenziazione. Quello che ne deriva la Regione di domani, una Regione che non sar pi solo ente di legislazione e programmazione ma anche ente gestore di molte funzioni, dall'agricoltura alla caccia e pesca, dall'ambiente alla difesa del suolo, dalla formazione professionale alla realizzazione e manutenzione della viabilit regionale".

 

Parlando del riordino istituzionale e del futuro del personale delle Province, Bugli ha ricordato che entro il 31 di ottobre dovr essere stabilito in via definitiva l'elenco del personale che transiter dalle Province alla Regione.

 

Negli accordi definiti tra Province, Citt metropolitana e Regione il personale interessato al trasferimento di 990 unit e comprende i dipendenti che si occupano di ambiente, agricoltura, formazione professionale, strade regionali.

 

Il riordino riguarda anche il trasferimento delle funzioni di agricoltura dalle Unione dei Comuni alla Regione.

 

Il trasferimento non riguarder i dipendenti che cesseranno il servizio entro il 2016. Dunque chi andr in pensione entro il 2016 rester nel ruolo provinciale fino al pensionamento.

 

Le risorse attualmente disponibili per il trasferimento di funzioni dalle Province alla Regione sono 41,3 milioni (derivanti dalla somma dei circa 22 milioni che la Regione trasferiva alle Province e 18,8 milioni provenienti da entrate extratributarie). Queste risorse saranno sufficienti per coprire le spese del personale citato e per il trasferimento di ulteriori dipendenti provinciali con funzioni di supporto amministrativo. La selezione di questi ulteriori dipendenti avverr su base volontaria tramite avviso gi pubblicato.

 

Restano da definire le questioni riguardanti la polizia provinciale e i servizi per l'impiego. Riguardo a questi ultimi Governo e Regioni si sono impegnati a reperire le risorse necessarie per il personale a tempo indeterminato con questa suddivisione: 2/3 a carico dello Stato, 1/3 a carico delle Regioni e a sottoscrivere singole convenzioni tra ciascuna Regione e Ministero.

Per la polizia provinciale, invece, il decreto-legge 78/2015 prevede il passaggio del personale ai Comuni per le funzioni di polizia municipale, salvo il personale che la Provincia trattiene per l'esercizio delle sue funzioni fondamentali.

 

E' attivo un confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori per cercare di mantenere l'unitariet del corpo provinciale e non disperdere il patrimonio di competenze e professionalit acquisito dalla polizia provinciale in questi anni.