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14 gennaio 2015
16:33

Province, Rossi: "A Regione competenze dirette su formazione, agricoltura e ambiente"

FIRENZE Riorganizzazione delle province: la Regione ha gi pronta la sua proposta di legge. Andr luned prossimo all'approvazione della giunta e disegna un riassetto di competenze unico a livello nazionale, con una Regione impegnata direttamente nel governo del territorio. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e ne ha spiegato i capisaldi ai giornalisti, affiancato dall'assessore Vittorio Bugli che ha partecipato agli incontri preparatori e lavorato al testo della legge.

 

"La nuova legge ha spiegato il presidente Rossi basata su tre principi cardine: sussidiariet , adeguatezza, differenziazione, ovvero non sovrapposizione delle competenze. In base al principio di sussidiariet ha continuato deve essere fatto a livello locale ci che pi utile e conveniente, ma in base al principio di adeguatezza non tutto va fatto a livello locale, per evitare il rischio di localismi. In base al principio di differenziazione ha aggiunto si eviteranno duplicati e sovrapposizioni."

 

Saranno tre le grandi aree di competenze, oggi gestite dalle Province, che ritorneranno in capo alla Regione. "La prima ha spiegato Rossi quella che attiene alla formazione a cui si ricollega anche il lavoro. La formazione che oggi svolta al 50% dalle Province e al 50% dalla Regione, sar tutta regionale, mentre per quanto riguarda i centri per l'impiego ha aggiunto noi pensiamo ad una agenzia nazionale con declinazioni regionali."

 

"La seconda area di competenze riguarda l'agricoltura, la caccia e la pesca ha spiegato ancora il presidente mentre la terza riguarda l'ambiente. Questo significa che avremo un Genio Civile regionale, che sar presente sui territori, e che sar competente per la progettazione, la manutenzione, la polizia idraulica." Un esempio di applicazione diretta della nuova normativa sar quello di Carrara dopo la recente alluvione.

 

A completare il riassetto organizzativo Rossi ha aggiunto che in itinere un accordo con il Comune di Firenze per la ripartizione dei compiti con la citt metropolitana. Quanto al personale delle province il presidente ha spiegato l'iter che seguir l'approvazione del riassetto organizzativo.

 

"Dopo l'approvazione in Consiglio regionale ha detto Rossi - comincer la discussione, che comprender le forze sociali e sindacali, per riassorbire parte del personale delle province dichiarato in esubero dal Governo con la legge di stabilit . Il nostro obiettivo ha aggiunto quello di non lasciare nessuno per strada, per questo chiederemo anche agli Enti Locali e agli organi dello Stato di farsi carico della questione." Attualmente in Toscana risultano circa 4 mila 400 dipendenti in carico alle province, e circa il 50%, ovvero circa 2mila e 200 sono stati dichiarati "esuberi" dallo Stato.

 

Dopo l'approvazione della nuova legge il percorso di riassorbimento del personale, che in base alla legge Del Rio non dovr comportare aumenti di spesa, si concluder in 3 mesi. "Fino ad allora ha detto Rossi gli stipendi del personale delle province saranno garantiti, perch la Regione continuer a trasferire i fondi relativi alle materie delegate. Dunque ha sottolineato se qualcuno continua a dire che non vi sono fondi per pagare gli stipendi ha ribadito questo non dipende dalla Regione, ma dai tagli dello Stato o da problemi dei bilanci provinciali."

 

Sempre in tema di personale il presidente ha ricordato che la Regione ha avviato un piano di riorganizzazione che prevede l'applicazione delle norme antecedenti alla Fornero e pensioner circa 250 dipendenti. Analogamente si sta procedendo con le Asl. "Andreamo avanti in questa direzione anche per il personale delle province che ne abbia i requisiti e in questo senso sono stati invitati a lavorare gi da oggi anche i presidenti delle province stesse."

 

Infine un'interrogativo al Governo. "La Regione ha scandito Rossi con le Asl e il sistema degli enti locali si stanno riorganizzando, come mai nella riorganizzazione non vengono coinvolti anche gli apparati periferici dello Stato? Siamo sicuri che a livello di apparati periferici dello Stato non ci sia nullla dove sia necessario intervenire per razionalizzare e risparmiare sulla spesa pubblica?"