Economia
13 marzo 2012
14:41

Quattro proposte senza (ancora) risposta. Nencini aspetta un sì dal console cinese

FIRENZE - "E' passato più di un mese dall'incontro con la console generale cinese. Ancora aspetto, ma nessuna proposta concreta è arrivata da quegli uffici". L'assessore al bilancio e ai tributi della Toscana, Riccardo Nencini, torna a parlare del distretto cinese parallelo, a Prato e in Toscana: migliaia di imprese che lavorano, "ma troppo spesso non pagano le tasse, non versano i contributi e non rispettano le più elementari norme sulla sicurezza".

"E' passato più un mese da quando ho incontrato la console cinese a Firenze.Ho avanzato quattro proposte – ricorda - e ricevuto tre no". "Qualche segnale positivo si intravede – dice - Ci sono a Prato imprenditori cinesi che seguono corsi sulla sicurezza e la legalità organizzati da alcune associazioni di categoria. Crescono gli iscritti alle associazioni. Ma la cronaca ci racconta anche di cinesi che fanno da banca per i trafficanti di droga e di lavoro ancora troppo sommeso. Luci, ma tante ombre. E per questo aspetto una telefonata dal console: perchè sono convinto che serva un fronte comune per arginare l'illegalità diffusa in troppe aziende, che solo questa può essere la risposta, che servano proposte concrete e non ci si possa fermare alla dichiarazioni di intento".

L'assessore quattro filoni li aveva individuati: la lotta contro il fenomeno della clandestinità, l'emersione del lavoro sommerso coinvolgendo, come modelli positivi da imitare, gli imprenditori cinesi che le regole le rispettano, una maggiore informazione sulla legislazione italiana, la presenza del console cinese al tavolo operativo di lotta all'evasione fiscale e all'illegalità.

"Non è una guerra contro le aziende cinesi – ribadisce Nencini - e non c'è intento discriminatorio. E' una battaglia per il rispetto delle leggi, contro chiunque le violi. Iniziamo dai cinesi perchè le statistiche ci dicono che lì la somma delle illegalità è maggiore. Ma so bene che ci sono cinesi che le regole le rispetttano". "Un'azione più decisa del consolato aiuterebbe a togliere quella nomea che li vuole tutti nell'illegalità – conclude Nencini - ed anche per questo, signor console, le dico di ripensarci. Aspetto".