Infrastrutture e mobilità
2 novembre 2016
15:45

Raddoppio PT-LU, Ceccarelli a Boni (Cisl): "Non mi unirò al coro dei tuttologi"

FIRENZE - "Non mi unirò al coro dei tuttologi, pronti a indicare soluzioni ideali basate su non si sa quali approfondimenti. La Regione darà il suo parere sul secondo lotto del raddoppio ferroviario Pistoia-Lucca quando sarà il momento, come accade ogni volta che si realizza una grande opera di carattere nazionale, ma non parteciperò allo scontro tra localismi e 'fazioni' che si è aperto e che sta rischiando di far sfumare un'opportunità irripetibile per il territorio".

A dirlo è l'assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, dopo l'invito a 'battere un colpo' rivoltogli dal segretario della Fit Cisl attraverso la stampa.

"Abbiamo fatto presente fin da subito che stiamo parlando di un'opera strategica per il futuro di una parte consistente della regione - ha proseguito l'assessore - e ci siamo resi disponibili ad investire ben 250 milioni di euro nella sua realizzazione, sbloccando così anche fondi statali per un investimento complessivo di oltre 400 milioni. Riguardo all'attraversamento al nodo di Montecatini, in un recente incontro abbiamo chiesto a Rete ferroviaria italiana di verificare tutte le criticità presenti nell'area e proporre soluzioni. Adesso aspettiamo di vedere l'esito di questo lavoro, che è ancora in corso non perchè si 'temporeggi', come sostiene Boni, ma perchè sono ancora in corso rilievi e sopralluoghi".

Ceccarelli ha precisato che, come Boni, è preoccupato per la situazione che si è venuta a creare a Montecatini e che rischia di mettere in discussione un'opera strategica, attesa da decenni. "Tuttavia - aggiunge - mi stupisce è che la Cisl indichi la Regione come soggetto chiamato a decidere su questa questione. Quando sarà il momento daremo il nostro parere ma oggi la partita riguarda la stazione appaltante, che è Rete Ferroviaria Italiana in quanto gestore dell'infrastruttura ferroviaria, e i Comuni attraversati dal tracciato".

"La Regione non può sostituirsi ad Rfi - conclude - E' necessario che gli amministratori locali trovino il coraggio di arrivare ad una sintesi, di superare paure e localismi, di affrontare la questione in maniera serena e razionale. In alternativa il rischio è che l'intero territorio perda un'occasione storica di sviluppo".