19 gennaio 2017
12:25

Responsabilità

Responsabile è chi risponde: e dunque chi ascolta (o meglio sa ascoltare) e non rimane indifferente a quello che ha sentito. Questa è l'etimologia della parola e il treno della memoria – assieme a tutte le altre iniziative organizzate per il giorno della memoria – è carico di responsabilità. E' uno degli obiettivi di questo viaggio-studio che coinvolge, ogni due anni, più di cinquecento ragazzi e giovani di tutta la Toscana.

"Chi ascolta un superstite diventa a sua volta un testimone". Lo ricordava il premio Nobel Elie Wiesel: una citazione che evoca una sorta di corsa a staffetta, di generazione in generazione, e che soprattutto richiama un dovere che non si potrà mai imporre a forza, ma semmai alimentare con la cultura.

Tra le ragazze e i ragazzi che si accingono a salire sul treno forse non tutti hanno ben presente le parole di Wiesel. Ma di fatto qualcosa del genere anima i volti e i cuori di chi, ogni volta, affolla la stazione di Santa Maria Novella prima di salire nel loro scompartimento. Un treno carico di persone chiamate a diventare testimoni. In modi anche diversi dal passato: sui loro cellulari e sui loro tablet. Dovere della testimonianza, o piuttosto, responsabilità.